Al PalaDozza si comincia col doveroso tributo al mito di Kobe Bryant. Uno che da queste parti rischiarono addirittura di vedere e tifare nell’autunno del 2011, quando solo la fine anticipata del lockout NBA fece saltare un accordo già fatto per il suo approdo, part time, alla Virtus Bologna. Poi la partita, che considerando il record praticamente opposto tra la capolista e la VL Pesaro resta in bilico anche più del pronosticabile. Il 106-89 vale il primo successo a tre cifre del campionato della VNera, il cui avvio molle e pasticcione però permette agli ospiti – che qui, contro la Fortitudo, hanno conquistato il loro unico successo stagionale – di restare in corsa per un tempo. Grazie a Barford – 18 punti – al duo Williams-Pusica – 29 in due – e a Eboua, che va a un rimbalzo dal doppio 10 e nel primo quarto giganteggia sotto plancia contro un Gamble fuori fase.
Non che la Virtus non prenda subito in mano le cose, ma l'1-8 iniziale nei rimbalzi offensivi e le 11 palle perse dei primi 20' non le permettono di fuggire. Anzi, a cavallo del primo riposo tre perse sanguinose portano all'8-0 di Barford e Pesaro si ritrova a +4. Scarto minimo e subito cancellato, perché Bologna non si scompone e replica con un 16-3. Pusica – 12 punti all'intervallo lungo – tiene vivo l'attacco ospite, di là però c'è un Teodosic da 11 punti nel solo secondo periodo e la Virtus non perde più il comando. Il fenomeno serbo chiuderà con 15+8 assist e sarà tra i migliori dei suoi, al pari di Hunter (15 anche per lui) e Ricci (11+8 rimbalzi e 7 assist).
E poi c'è Weems, che comincia il terzo periodo con tripla e schiacciata e ne mette 7 nel 13-1 che manda la Vnera a +17. Che diventa +23 al termine di un quarto da 29-11, cosa che rende gli ultimi 10' un piacevole show time. Nel quale Djordjevic mette dentro le riserve e arriva comunque in tripla cifra, mentre Pesaro sfrutta una difesa di casa ormai in vacanza per contenere il passivo entro il ventello.