Il basket italiano si arrende all'emergenza Coronavirus e si ferma completamente. Con un comunicato della Federazione Italiana Pallacanestro il presidente Gianni Petrucci ha dichiarato concluso il campionato di Serie A 2019/2020. Tale decisione è determinata – si legge nella nota - “a tutelare la salute di atleti, tecnici, arbitri, dirigenti e di tutti coloro che partecipano all'organizzazione delle gare”.
I motivi che hanno portato a questa storica e clamorosa decisione da parte della FIP sono almeno 3. Il primo è il fatto che molte società abbiano autorizzato la partenza verso il loro paese di origine di molti atleti di cittadinanza straniera, con alcuni di questi che avevano già rescisso i loro contratti. Il secondo è permettere ai club di adottare comportamenti necessari ad evitare ulteriori costi da sostenere in assenza di attività. Il terzo ed ultimo, ma non in ordine di importanza, è l'impossibilità di poter giocare le giornate rimanenti - 12 più i play-off – a porte aperte e, di conseguenza, consentire entrate economiche derivanti dagli incassi.
Uno stop invocato da 15 squadre – tra queste anche Milano e la VL Pesaro – ed osteggiato solamente dalle due bolognesi, Virtus e Fortitudo che hanno provato un ultimo, disperato, tentativo. Ed invece è arrivato il rompete le righe, servito da Petrucci dopo un contatto diretto con il numero uno della Lega Basket Umberto Gandini. Campionato che si ferma alla settima di ritorno dopo 22 giornate disputate. Congelate, al momento, promozioni e retrocessioni così come l'assegnazione del titolo di Campione d'Italia destinato “virtualmente” alla Virtus Bologna. Salvezza che avrebbe del clamoroso, invece, per la Carpegna Prosciutto Basket Pesaro dopo i soli 2 punti conquistati nell'arco della stagione regolare.
Non solo la Serie A, però. Il massimo campionato italiano è la punta di un iceberg che emerge dopo gli stop a tutte le altre competizioni minori della pallacanestro, Serie A2 compresa. Arrivederci alla prossima stagione, con delle società che potrebbero chiedere l'auto-retrocessione come effetto della grave crisi economica che ha colpito pure il mondo della palla a spicchi.