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Contro Cantù arriva la quattordicesima sconfitta: l'agonia di Pesaro continua

Carpegna Prosciutto sempre più ultima con 0 punti

27 dic 2019
Contro Cantù arriva la quattordicesima sconfitta: l'agonia di Pesaro continua
Contro Cantù arriva la quattordicesima sconfitta: l'agonia di Pesaro continua

Prima di tornare casomai in corsa per la salvezza, Pesaro deve ritrovare la dignità. Perduta nella striscia imbarazzante di 14 sconfitte consecutive, passata anche per un cambio di allenatore senza che niente o quasi si muova. E così un match che Giancarlo Sacco alla vigilia aveva etichettato come "Survivor Game" si risolve con una squagliata generale e conseguente passeggiata di Cantù in una Vitrifrigo più umiliata che arrabbiata. Finisce 72-87 per i lombardi che fin da subito vanno avanti e poi si mettono in controllo di quella che di lì a poco diventa un'amichevole.

La Carpegna da un timido segnale di sé nel secondo periodo quando una tripla di Mussini e Williams dalla lunetta  valgono la temporanea ritrovata parità. Dall’altra parte però Burnell e Young allungano sul 30-36. E' Cantù a fare il gioco: la Vuelle è imprecisa sotto canestro e troppo tenera in difesa E quando suono la sirena dell’intervallo sul 35-48 sono fischi per la squadra di un pubblico che ne ha prese tante e che invoca per lo meno rispetto. Richieste che restano li perché al rientro in campo c’è solo Cantù.

I ragazzi di Pancotto trasformano il boxing day in una specie di allenamento agonistico. L'avversario, ammesso ci sia mai stato, non c'è più e gli ospiti nonostante diano spazio alle rotazioni  mantengono le distanze senza fare troppa fatica. Sacco chiama time out, ma l’atteggiamento non cambia. Non succede nulla, l'elettroencefalogramma di squadra resta piatto. E Cantù che pure rifiata e sperimenta si trova anche a +23. Nell’ultimo quarto la Vuelle trova in Totè un giocatore che prova da solo a reagire al destino cinico e baro. Personalmente, forse, salva la faccia mentre la squadra finisce sepolta 72-87 da una valanga di fischi e dalle parole durissime dei dirigenti.


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