Bill Russell ci ha lasciati per sempre. Di lui si ricordano gli undici titoli vinti coi Boston Celtics in sole tredici stagioni NBA dal 1956 al 1969. Negli ultimi due titoli NBA vinti oltre che giocatore era anche allenatore della squadra. Ma a voler essere precisi Bill è sempre stato un allenatore in campo per i compagni e la sua vera forza era proprio questa. Come rendimento sul campo era un divino difensore e rimbalzista, ma in attacco dava uno scarso contributo. Era la sua mente che lo rendeva il giocatore più vincente, il suo essere allenatore in campo ed anima della squadra. E nei tredici anni di carriera NBA ha cambiato molti compagni, molti di questi erano fenomenali, ma la storia dice che dopo il suo ritiro i Celtics hanno passato un lungo periodo senza titoli. La sua carriera è stata segnata in positivo dalla rivalità con un altro grande centro, Wilt Chamberlain, che per rendimento molti considerano il più grande di sempre nel ruolo. Chamberlain è il più forte, ma Rusell è più vincente, Chamberlain è malvisto dai compagni e Russell è amato da loro. Questo era ciò che i critici dell'epoca dicevano su di loro. Va anche detto che la NBA in cui dominavano Russell e Chamberlain, era priva del tiro da tre punti, quindi i centri erano avvantaggiati. Ma anche se l'immensa grandezza di Russell era anche figlia del suo tempo, nulla toglie al proprio mito, perché nessuno è sceso dal cielo a dirci che le regole giuste siano quelle di oggi.
Andrea Renzi