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L'incredibile Kevin Durant

21 giu 2021
Foto: raisport
Foto: raisport

Kevin Durant è un veterano fuoriclasse statunitense della NBA quasi trantatreenne, la cui carriera merita un approfondimento. Ha debuttato nei Seattle Supersonics diciannovenne nella stagione 2007 - 2008, per poi passare l'anno successivo negli Oklahoma City Thunder. In questa franchigia è rimasto fino al 2015 - 2016, per poi passare negli allora formidabili Golden State Warriors dove in tre anni ha vinto due titoli NBA, nelle cui finali è stato premiato MVP nonostante nella sua squadra ci fosse il grandissimo Stephen Curry. Ha vinto altri riconoscimenti individuali come il premio MVP della stagione regolare 2013 - 2014, il premio Rookie dell'anno nel 2007 - 2008 e due MVP dell'All star game nel 2012 e nel 2019. Con la nazionale a stelle e strisce ha vinto un mondiale nel 2010 e due olimpiadi nel 2012 e nel 2016, senza mai perdere una manifestazione. E' un giocatore completo, capace di essere tra i migliori sia in attacco che in difesa, il che lo rende desiderio di tutti gli allenatori che puntano a vincere e che vedono in lui un perno fondamentale attorno al quale costruire una squadra. Questi dati sono già sufficienti a spiegare il valore del giocatore, ma ce n'è un altro che spiega la grandezza mentale del professionista. L'anno scorso ha dovuto saltare tutta la stagione NBA per via di un gravissimo infortunio. Molti credevano che dopo aver vinto tutti i titoli e tutti riconoscimenti individuali esistenti sia coi club che con la nazionale, avendo ormai abbondantemente superato i trenta anni non si sarebbe più ripreso da un simile infortunio che l'ha tenuto lontano dal parquet così a lungo. Ma Durant quest'anno è tornato ai massimi livelli sorprendendo tutti. I Brooklyn Nets con lui e altri due fuoriclasse come Harden e Irving erano obbligati a vincere il titolo quest'anno, ma gli altri due fuoriclasse in questi play off sono stati vittime di gravi infortuni e hanno lasciato solo Durant. Kevin non si è perso d'animo e ha trascinato la sua squadra a gara sette contro i Milwaukee Bucks, dove è passato alla storia come uno degli eroi più sfortunati della storia. Infatti a un secondo dalla fine con la squadra sotto di due punti Durant ha realizzato un difficilissimo canestro in svitamento da tre punti che quasi tutti gli altri giocatori non oserebbero neanche pensare, ma la sfortuna ha voluto che il suo lungo piede calpestasse lievemente la linea e così si è portato a casa solo due punti. Poi i Nets hanno perso ai supplementari. Vista la sua grande forza di volontà nel recuperare da un infortunio così grave ad età non più giovanissima, Durant meritava più fortuna, ma è anche vero che ha già raggiunto tutte le soddisfazione a cui un cestista può ambire. Arrivederci all'anno prossimo Kevin.

Andrea Renzi




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