Chi segue il basket oggi, avrà notato che in NBA ci sono giocatori di tantissime nazioni e che ci sono giocatori non statunitensi in grado di dominare nella massima lega come i grandi campioni a stelle e strisce. E anche nelle competizioni per nazionali la situazione è la stessa. In epoche remote però non era affatto così, forse perchè il basket fuori dagli Stati Uniti si è sviluppato più tardi. In ogni caso partendo dagli anni Sessanta fino agli anni Ottanta gli Stati Uniti vincevano quasi tutte le competizioni per nazionali, schierando i migliori collegiali, perchè era vietato per loro schierare i professionisti. Ho scritto che vincevano quasi sempre, perchè alle Olimpiadi del 1972 e del 1988 a vincere fu l'URSS. Nel 1972 la vittoria sovietica fu un caso e Sergej Belov fu l'eroe della manifestazione. Nel 1988 invece i sovietici vinsero e convinsero, perchè avevano molti giocatori di valore assoluto. E tra questi il centro Arvydas Sabonis era un qualcosa di unico anche per la stessa NBA. Dopo quella sconfitta gli Stati Uniti si convinsero a schierare i migliori giocatori professionisti della NBA. L'URSS è stata quindi una nazionale storica ed assieme alla vecchia Jugoslavia o forse dopo, era la massima potenza a livello mondiale, escludendo gli USA. Poi negli anni novanta l'Unione Sovietica si divise in tante nazioni di buon valore cestistico, ma che non raggiunsero più il prestigio di quando erano unite sotto un'unica bandiera.
Andrea Renzi