La stagione NBA più anomala della storia, quella segnata dal virus covid-19, si è appena conclusa con la vittoria dei Los Angeles Lakers. LeBron James, all'età di quasi trentasei anni, è stato premiato miglior giocatore delle finali per la quarta volta in carriera. Il re è ancora lui, non solo per le prestazioni nelle finali ma per tutto ciò che ha fatto nei play off. Giannis Antetokuonmpo dei Bucks premiato per la seconda volta MVP della regular season, deve ancora aspettare per salire al trono. Nei Lakers ci sono state anche eccellenti prestazioni sia in attacco che in difesa per Anthony Davis, che sarebbe stato il miglior giocatore di quasi tutte le squadre NBA e sarebbe stato un ottimo MVP, ma se giochi in squadra con James devi accontentarti di essere il secondo. Davis lo ha capito ed accettato e si è messo al servizio del suo re per il bene comune. Nei festeggiamenti è stato più volte ricordato Kobe Bryant, deceduto ad inizio anno, che ha vestito la maglia gialloviola per tutti i venti anni della sua carriera, record assoluto per un giocatore. Bryant ha anche contribuito alla vittoria di cinque titoli NBA per i Lakers. Una curiosità non da poco è che nè i Lakers nè i Miami Heat battuti 4-2 in finale erano nei play off l'anno scorso, segno che hanno operato bene sul mercato.
Andrea Renzi