"Siamo ancora vivi, è vietato mollare, dobbiamo cominciare a vincere". Sfiora pochi tasti Giancarlo Sacco che si gioca alla vigilia della trasferta a Bologna Fortitudo la carta della dignità. Pesaro arriva a sfidare la Pompea in una situazione che sportivamente parlando assomiglia a un dramma. Zero punti e timidi segnali di squadra che non durano più di due, massimo tre quarti. Chapman non ci sarà, le sue condizioni stanno migliorando ma non è ancora in grado di poter dire la sua. Tocca al gruppo compattarsi per questa mission impossibile. La Fortitudo, se qualche battuta a vuoto l'ha accusata lontano da casa, al Pala Dozza ha perso solo contro Brescia. Vero anche che la Carpegna Prosciutto, pur nel contesto di una stagione a dir poco travagliata, ha fatto vedere in trasferta le cose migliori. Intensità difensiva nel tentativo di limitare i giocatori riferimento del gioco bolognese. L'idea sullo sfondo è quella della salvezza per raggiungere la quale oggi un'impresa non basta più. I miracoli nello sport esistono, anche se i segnali fino adesso non convergono in tal senso. La partita della Pompea non è un mistero sarà di esperienza e ritmi alti. Pesaro al momento ha dimostrato di essere inferiore a tutte le altre, ma su quella scintilla pronta ad accendersi Giancarlo Sacco ha costruito la sua sfida. Una sfida che deve diventare di tutta la squadra.
Pesaro al Pala Dozza con uno "0" che pesa come un macigno
11 gen 2020
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