Il lampo gioioso di Bologna con vittoria a casa Fortitudo, Pesaro, l'ha già archiviato. E tornata alla Vitrifrigo Arena, la Carpegna Prosciutto ha ripreso la sua via crucis. Vince Sassari come da pronostico, ma per i padroni di casa arriva la bocciatura di un punteggio pesante 82-107 e dei problemi atavici riproposti con pericolosa continuità.
Contro la seconda della classe poche erano le speranze se non quelle di una combattività maggiore e magari di riuscire nell'impresa anche solo rendere la vita dura al Banco. Che invece se non passeggia, quasi. Fin dalle prime battute sono i sardi ad imporre il gioco, grazie anche alla precisione di Spissu, implacabile dai sei e venticinque. Pesaro faticosamente rimane in scia con Zanotti, Eboua e Williams, operazione che riesce nel primo quarto chiuso sotto di 6.
Nel secondo cambiano le carte in tavola con la squadra di Pozzecco a farsi largo nella difesa pesarese. Sul 29 a 40, a due minuti dall’intervallo si scrolla Barford, poi qualche scintilla tra Williams e Sorokas sotto canestro, e due triple di fila di Pusica che regalano fiducia ai pesaresi prima della sirena 44-53. Dopo l'intervallo la Carpegna Prosciutto di fatto non rientra in campo e si limita a far da sparring alle giocate ospiti.
Gli uomini di Pozzecco arrivano a toccare un +26 che sa di sentenza. Con i giochi ampiamente fatti, l'ultimo quarto non ha più nulla da dire. Sassari passa con merito al termine di una serata nella quale è emersa netta ed impietosa la differenza in campo. La Carpegna davanti al proprio pubblico proprio non riesce a vincere.