La VL Pesaro chiude avanti il primo tempo ma poi si prende un quarto di riposo totale. Il che basta e avanza per rendere una festa il ritorno in A, dopo 10 anni, della Fortitudo, che ai mille tifosi arrivati da Bologna regala il roboante 7-26 del terzo periodo. Unico, fatale passaggio a vuoto della squadra di Perego – ora gialla come il suo sponsor – che come sottolineato dal 72-80 finale ha il merito di non sprofondare del tutto.
Le principali note positive arrivano da Barford e Totè: l'americano ha un misero 3/11 da due ma sprizza classe e triple, chiudendo da top scorer a quota 22, il lungo invece ci mette carattere e somma 12 punti e 8 rimbalzi, candidandosi seriamente per un ruolo da protagonista. Qualche buon segnale, a rimbalzo e dall'arco, arriva anche da Thomas. Il capitano parte subito con due bombe, al 13° però ha già tre falli sul tabellino e così si fa in panca tutto il resto del secondo periodo. Intanto Aradori e Mancinelli alzano il ritmo e la Fortitudo, sin lì spesso avanti ma mai in allungo, si porta sul +8. Ed è qui che la stella di Barford si materializza tra schiacciate e colpi dall'arco, l'ultimo dei quali, appena prima dello scadere, vale il +1 Pesaro.
Ma al rientro ecco il black-out: dopo una tripla di Mussini – praticamente sempre in campo a causa dei problemi fisici di Pusica – arriva un 22-2 Fortitudo, che fa perno sul lavoro sotto canestro di un Daniel da 17 punti. Spiccano anche Leunen – doppio 10 punti/rimbalzi – e Mancinelli, che con due canestri porta i suoi sul +20. Diventato +21 a inizio ultimo quarto, quando Martino fa esordire il classe 2000 Dellosto e in cambio riceve 7 punti filati. A questo punto la tranquillità dei biancoblu e l'orgoglio di Pesaro fanno sì che il disavanzo s'assottigli sempre più, senza però mai scendere sotto il definitivo +8.