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Virtus Roma-Pesaro sarà "The Last Dance" dei capitolini?

I giallorossi non hanno pagato gli stipendi e già dalla settimana prossima potrebbero abbandonare la Serie A.

24 ott 2020

In uno dei momenti più complicati di un anno surreale, Virtus Roma-VL Pesaro è una sfida surreale nel complicatissimo momento dei capitolini. Una partita di campionato che il giorno dopo potrebbe già essere declassata ad amichevole, visto che i padroni di casa sono sull'orlo del forfait alla Serie A. A maggio l'annuncio di disimpegno del patron Toti, poi l'iscrizione sul gong e la costruzione in fretta e furia di una squadra più che valida nel lotto degli americani, in attesa di un ingresso in società che contribuisse. Ingresso che non c'è mai stato, così la situazione è precipitata. Per il primo mese niente stipendi né affitti per i giocatori, due dei quali sono addirittura senza appartamento. E la smobilitazione, nonostante lo sciopero ventilato per questa settimana sia poi stato scongiurato, è a un passo. Qualcuno ha già chiesto di andare via, come per esempio il centro Dario Hunt, che tra l'altro Repesa vorrebbe a Pesaro per riempire il mai colmato vuoto nel reparto lunghi.




Eppure la partita con la VL è di vitale importanza per gli americani di Roma, perché per evitare di far spendere un visto alla loro futura squadra serve la quinta presenza in campionato. Dunque si gioca, col rischio concreto che, dal giorno dopo, il ritiro della Virtus dalla Serie A renda ininfluente il risultato. Pensieri da tenere lontani dalla mente dei biancorossi, chiamati a trovare quella continuità che in questo avvio di campionato è mancata. Le brutte sconfitte con Cantù e Trento e in mezzo la grande vittoria di Venezia, Pesaro è sull'altalena e deve capire la sua vera dimensione. Di fronte c'è un avversario partito col successo sulla Fortitudo e poi incappato in tre sconfitte con almeno 20 punti di scarto, perdendo definitivamente Evans per un infortunio al tendine d'Achille. Come con Trento, Drell sarà fuori per un problema alla caviglia, mentre Delfino, pur non essendo al 100%, è arruolato. Infine, la questione Vitrifrigo: la deroga marchigiana al limite dei 200 spettatori non dovrebbe arrivare, perciò, se in Emilia Romagna non sarà revocata, ci sarà il trasferimento al 105 Stadium di Rimini. Anche se bisognerà vedere quando, perché nei palazzetti di Serie A è obbligatoria la fibra ottica e al momento quello romagnolo ne è sprovvisto.






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