Di solito si dice che giocare subito sia il modo migliore per smaltire una sconfitta, ma c'è da credere che- stavolta - non sia il caso della VL Pesaro. Dopo il ko casalingo con la Fortitudo c'è la trasferta al PalaSerradimigni, parquet di quella Sassari che prima ha strappato la Supercoppa a Venezia e poi, alla prima di campionato, ha vinto di 22 a Varese.
22 come i punti segnati all'esordio da Barford, primo candidato a ruolo di leader tecnico della squadra di Perego. Triple – 4/7, unico positivo del roster in questa statistica – e serpentine questo il biglietto da visita dell'americano, mentre nel tiro da due c'è da sistemare un poco lusinghiero 3/11. Si riparte da lui e da Totè, altra nota lieta della serata della Vitrifrigo Arena. In teoria ala grande ma con ambizioni da centro, il classe '97 di proprietà della Reyer può essere la soluzione interna per tamponare la falla lasciata, sotto le plance, dalla vicenda Blair. Un ruolo nel quale, in attesa di qualche segnale dal mercato, c'è solo il pivot a gettone Lydeka, sulla carta troppo poco per una stagione di Serie A.
Come con la Fortitudo, oltre ad Eboua non ci sarà nemmeno Pusica: le speranze di recuperarlo dalla lombalgia si sono arenate nel primo pomeriggio, quando la società ha comunicato il forfait del play serbo. Si prospettano altri straordinari per Mussini, martedì in campo, al pari di Barford, per 36'. Organico che invece non è certo un problema per Pozzecco, che dalla sua ha uno dei roster migliori del torneo. Con Varese, su tutti, s'è messo in mostra l'ala canadese Pierre, che coi suoi 18 punti, 8 rimbalzi e 6 assist si è preso un 29 di valutazione: meglio di lui, in tutta la prima giornata, solo l'ex Pesaro Blackmon.