10 ko in 10 partite e -6 dalla zona salvezza significa necessità di cambiare e la VL Pesaro comincia con una netta inversione di rotta in panchina. Fuori Federico Perego – all'esordio in Serie A – e dentro Giancarlo Sacco, 62 anni e già coach biancorosso nel 98/99 e soprattutto tra l'84 e l'87. Triennio in cui vinse una Coppa Italia e perse 5 finali tra la stessa Coppa Italia, la Coppa delle Coppe e il Campionato. Altri tempi sia per la VL che per lo stesso Sacco, che manca dalla massima serie addirittura dal 2001.
Una soluzione “di casa”, un tecnico da anni navigante tra Legadue e DNA ma che è di Pesaro, conosce umori e bisogni della piazza sempre calorosa nonostante gli anni di magre che può dare esperienza a un gruppo giovane e acerbo. Cosa mai riuscita a Perego, alla sua seconda stagione da head coach dopo che a gennaio scorso gli fu affidata Bamberg. La vittoria della Coppa di Germania e l'accesso alle Final Four di Champions League sono i biglietti da visita che hanno colpito la VL, dove però, nei momenti chiave, non è mai stato capace di dare la carica a un gruppo sfiduciato e frenato dall'inesperienza. Emblematica la partita con Trento, +5 a 34” dalla fine e nessuno a spendere il fallo rimasto nell'azione della tripla di Forray che riapre tutto e costa overtime e ko. L'unica apparso evitabile, perché negli altri incontri la VL si è arresa senza mai dare l'idea di potersela giocare, nemmeno quando si è arrivati in fondo con un distacco risicato.
A parziale discolpa vanno citati i tanti infortuni, arrivati a falcidiare un roster già di per se corto e privato, nelle ultime uscite, di Miaschi e di due elementi importanti come Totè e Chapman. L'americano e Miaschi si sono rivisti già contro Cremona, per quanto lontani dal top e in campo solo per qualche minuto. Più indietro il lungo veneziano, che oggi si è allenato con un tutore e resta in dubbio – o come minimo a mezzo servizio – anche per la sfida casalinga di domenica contro Milano. Ritorno subito in salita dunque per Sacco, dalle cui valutazioni dipenderanno anche gli obiettivi di mercato. O forse l'obiettivo, perché le finanze sono esigue e salvo sorprese ci sono fondi per un solo innesto.