“Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo”. È finita. L'Italia ha battuto 3-1 la Germania Ovest nella finale di Spagna '82 ed è Campione del Mondo per la terza volta nella storia. La voce è quella inconfondibile del telecronista Nando Martellini. Le reti sono di Rossi, Tardelli e Altobelli.
Immagini indelebili nel cuore e negli occhi degli italiani che corrono come Tardelli dopo il suo gol da fuori area. E il Presidente Sandro Pertini che dopo la rete di “Spillo” Altobelli si alza ed esulta: “Non ci prendono più!”. E nessuno ci ha davvero più ripreso.
Un Mondiale partito male: tre pareggi nella prima fase a gruppi contro Polonia, Perù e Camerun, alla fine l’Italia si qualificò grazie ad una rete segnata in più rispetto al Camerun. Nella seconda fase a gruppi fu tutta un’altra Italia, segnata soprattutto dalla splendida forma fisica di Rossi, soprannominato "Pablito" per l’occasione. La squadra resse sulle sue spalle, ma anche dalla muraglia difensiva, dal regia a centrocampo di Orali e dalla spinta sulle fasce di Conti.
Chi ha vissuto quegli anni ricorda ancora a memoria la formazione come una poesia: “Zoff, Collovati, Scirea, Gentile, Cabrini, Oriali, Bergomi, Tardelli, Conti, Graziani, Rossi.” L’undici titolare cantato quasi come una canzone.
Immagini indelebili nel cuore e negli occhi degli italiani che corrono come Tardelli dopo il suo gol da fuori area. E il Presidente Sandro Pertini che dopo la rete di “Spillo” Altobelli si alza ed esulta: “Non ci prendono più!”. E nessuno ci ha davvero più ripreso.
Un Mondiale partito male: tre pareggi nella prima fase a gruppi contro Polonia, Perù e Camerun, alla fine l’Italia si qualificò grazie ad una rete segnata in più rispetto al Camerun. Nella seconda fase a gruppi fu tutta un’altra Italia, segnata soprattutto dalla splendida forma fisica di Rossi, soprannominato "Pablito" per l’occasione. La squadra resse sulle sue spalle, ma anche dalla muraglia difensiva, dal regia a centrocampo di Orali e dalla spinta sulle fasce di Conti.
Chi ha vissuto quegli anni ricorda ancora a memoria la formazione come una poesia: “Zoff, Collovati, Scirea, Gentile, Cabrini, Oriali, Bergomi, Tardelli, Conti, Graziani, Rossi.” L’undici titolare cantato quasi come una canzone.
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