All’ingresso dello stadio Da Luz di Lisbona, una statua ne celebra i trionfi. Al Maracanà di Rio c’è l’impronta dei suoi piedi. Taglia il traguardo dei 70 Eusebio Da Silva Ferreira, conosciuto semplicemente come Eusebio, leggendario attaccante che negli anni sessanta mette a ferro e fuoco le difese di tutto il mondo. E’ il trascinatore del Benfica con cui vince 11 campionati, 7 titoli di capocannoniere e conquista anche un pallone d’oro. Se lo ricordano i tifosi della Juve che lo hanno a lungo sognato, un poco accarezzato salvo poi essere punito in semifinale di Coppa Campioni proprio da un suo gol. Si sfila la maglia lusitana nel ’75 l’anno della rivoluzione dei garofani portoghesi che porterà all’indipendenza del suo Mozambico. Emigra oltreoceano e giocherà ancora per qualche anno tra Stati Uniti, Canada e Messico, con una parentesi in Portogallo, al Beira Mar. Smette, resta nell’ambito Benfica e negli ultimi tempi ha il suo daffare con un po’ di acciacchi che poi sono roba un po’ più seria. Comunque combatte, con la stessa pazienza con la quale da anni risponde alla stessa domanda. Era più forte Pelè o Eusebio? Pelè, of course, ma con quel sorriso che dice di non crederci.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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