Giancarlo Abete rieletto presidente della Federcalcio Italiana. È diventato ufficiale alle 14.20, quando il presidente uscente, alla guida della FIGC dal 2006 ed unico candidato al prossimo quadriennio, ha ricevuto il 94,34% dei voti dell'Assemblea elettiva.
“Conosciamo i nostri problemi, ma il calcio non rappresenta tutti i mali dell'Italia. Non scordiamoci che non sono certo i presidenti a creare debito pubblico”. È intervenuto così il candidato unico per il prossimo quadriennio davanti all'Assemblea.
“Attualmente occupiamo la quarta posizione nel ranking FIFA e la nostra Under 21 è tra le migliori otto a livello continentale, la Nazionale di Futsal si è confermata sul podio iridato e vantiamo quasi un milione e mezzo di tesserati, circa un terzo della componente sportiva azzurra. Le critiche vanno accettate, ma non si possono accettare generalizzazioni e diffamazioni ad ogni costo. Il contributo ricevuto dal calcio è pari a 64 milioni di euro all'anno, destinati ad ogni frangia nazionale, dilettantistica e giovanile comprese”. Senza dimenticare i diversi settori non legati all'area prettamente tecnica, come il mondo arbitrale. “Chi non riceve nemmeno un euro sono le società professionistiche, che versano 900 milioni di imposte allo Stato”. Criticare il calcio senza cognizione di causa è inaccettabile: “Bisogna ricordare alcuni punti fondamentali: chi siamo e chi rappresentiamo; la nostra azione non sarà mai condizionato da lobby o gruppi di potere. Dobbiamo crescere noi come il Paese intero”.
Il mondo del calcio - ricorda Giancarlo Abete – è rimasto unito nonostante lo scandalo del calcioscommesse, perdurante da 20 mesi e che non sembra vicino alla conclusione. Non nasconde il ringraziamento al C.T. Cesare Prandelli: “Il suo contributo al calcio italiano, non solo in termini di risultati, ma anche dal punto di vista dei valori veicolati, è straordinario. A lui va un ringraziamento di cuore”.
Un messaggio non troppo velato va anche alla politica: “Al Parlamento chiedo di stare vicino al mondo dello sport e del calcio, con la legge sugli stadi e maggiori sanzioni dal punto di vista penale per la frode sportiva”.
Luca Pelliccioni
“Conosciamo i nostri problemi, ma il calcio non rappresenta tutti i mali dell'Italia. Non scordiamoci che non sono certo i presidenti a creare debito pubblico”. È intervenuto così il candidato unico per il prossimo quadriennio davanti all'Assemblea.
“Attualmente occupiamo la quarta posizione nel ranking FIFA e la nostra Under 21 è tra le migliori otto a livello continentale, la Nazionale di Futsal si è confermata sul podio iridato e vantiamo quasi un milione e mezzo di tesserati, circa un terzo della componente sportiva azzurra. Le critiche vanno accettate, ma non si possono accettare generalizzazioni e diffamazioni ad ogni costo. Il contributo ricevuto dal calcio è pari a 64 milioni di euro all'anno, destinati ad ogni frangia nazionale, dilettantistica e giovanile comprese”. Senza dimenticare i diversi settori non legati all'area prettamente tecnica, come il mondo arbitrale. “Chi non riceve nemmeno un euro sono le società professionistiche, che versano 900 milioni di imposte allo Stato”. Criticare il calcio senza cognizione di causa è inaccettabile: “Bisogna ricordare alcuni punti fondamentali: chi siamo e chi rappresentiamo; la nostra azione non sarà mai condizionato da lobby o gruppi di potere. Dobbiamo crescere noi come il Paese intero”.
Il mondo del calcio - ricorda Giancarlo Abete – è rimasto unito nonostante lo scandalo del calcioscommesse, perdurante da 20 mesi e che non sembra vicino alla conclusione. Non nasconde il ringraziamento al C.T. Cesare Prandelli: “Il suo contributo al calcio italiano, non solo in termini di risultati, ma anche dal punto di vista dei valori veicolati, è straordinario. A lui va un ringraziamento di cuore”.
Un messaggio non troppo velato va anche alla politica: “Al Parlamento chiedo di stare vicino al mondo dello sport e del calcio, con la legge sugli stadi e maggiori sanzioni dal punto di vista penale per la frode sportiva”.
Luca Pelliccioni
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