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Addio a Boniperti, ha fatto la storia della Juventus

di Roberto Chiesa
18 giu 2021

Raccontava che da bambino aveva sognato di indossare un giorno la maglia della Juve. Giampiero Boniperti lo farà per 444 partite. Era arrivato a 17 anni anni pagato 60.000 che si sono divisi il Barengo di Novara e il Momo che l'aveva tesserato. E alla Juve è rimasto 48 anni nei quali da calciatore prima e da presidente poi ha fatto la storia del club.

Capitano coraggioso di 5 scudetti, 2 coppe italia e vertice raffinato del leggendario triangolo che comprendeva anche Charles e Sivori. ma è da dirigente che ha impresso il suo marchio sulle imprese più clamorose, dal '71 al '90. Prima con la Juve autarchica della filastrocca Zoff, Gentile, Cabrini poi con quella mondiale di Boniek e Platini. Sempre col Trap fino a gettar le basi per Marcello Lippi. Severo e gentile, Boniperti non aveva...era...lo stile Juve.





Poche parole, tanto lavoro, tantissimi sorrisi. Ma anche decisioni difficili e responsabilità che si è sempre assunto in prima persona come quando dopo il Mondiale di Spagna vinto mise fuori rosa Rossi e Tardelli colpevoli di aver chiesto l'adeguamento di un contratto precedentemente firmato. Aveva il vezzo di lasciare lo stadio nell'intervallo e anche oggi che per insufficienza cardiaca ha lasciato questo mondo possiamo pensare sia semplicemente finito il primo tempo. Lascia la moglie e tre figli con funerali in forma privata in nome di quel privato che da uomo pubblico ha sempre difeso.

Sarà ricordato anche per quel "vincere è l'unica cosa che conta" che gli ha fatto dare 2-0 a De Coubertin e anche a Benito Lorenzi che lo chiamava "Marisa" per via dei riccioli biondi e della corsa elegante. Da tempo guardava il calcio da spettatore distaccato e tifava la Juve da casa perché i sentimenti sono una cosa, ma a 92 anni non valgono la comodità del divano. 





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