Il giradischi sputa fuori il Lato A del campionato dopo averlo suonato fino in fondo. E conferme e sorprese con un feelrouge. Ci sono autorevoli candidati alla vittoria finale, ma nessuno ha piazzato l'acuto per staccare concorrenti più o meno attrezzati. Guida la Reggiana, ma che ha premuto sull'acceleratore con 5 vittorie e un pari nelle ultime 6, ma se la scrematura è riuscita, la spallata no. Perché il vantaggio sulla prima inseguitrice, il Gubbio, è solo di un punto. E proprio il Gubbio, era forse sottovalutato nei pronostici della vigilia, ha fatto vedere le cose migliori in termini di continuità e compattezza. Del resto affidare la squadra a Piero Braglia è cartina di tornasole di ambizioni non troppo nascoste.
A meno 3 dalla vetta il Cesena, tra le più attesa, che ha aggiustato l'andamento lento dell'avvio e probabilmente qualcosa farà anche al mercato per dare a Toscano la possibilità di stare in corsia di sorpasso. A proposito Toscano è un altro di quei tecnici che si ingaggiano solo se si prova a vincere. Manca all'appello la sola Entella, qualche inciampo di troppo per i liguri, l'ultimo dei quali sabato quando ad infilzarli in casa è stato il Siena. Che con Ancona e Rimini fa parte della realtà positive di questo campionato. Soprattutto il Rimini che da neo promossa ha sempre giocato con personalità costruendosi una classifica lusinghiera. Dai 20 punti della Fermana in giù tutti hanno motivi per preoccuparsi. Imolese e Vis Pesaro che rispettivamente con 10 e 9 gol segnati hanno il peggior attacco, l'Olbia che ha vinto solo 2 partite, l'Alessandria che non vince da 7 turni, il Montevarchi che ne ha vinta 1 nelle ultime 13. Venerdì la prima giornata di ritorno, poi la sosta.