"Spero che il Cagliari mantenga il diritto a giocare nella propria città. Sarebbe deprimente vedere un'opera come lo stadio di Quartu oggetto di un'ordinanza di demolizione". L'avvocato Mattia Grassani, uno dei legali del Cagliari e del suo presidente, Massimo Cellino, non ha certezze sulla situazione dell'impianto la cui realizzazione ha dato il via ad un'inchiesta che ha portato all'arresto del patron rossoblù e di amministratori locali. Intervenuto a "Radio Anch'io Lo Sport" su RadioRai, Grassani ha ribadito che "di fronte alla prospettiva di giocare ancora in uno stadio inadeguato, come è il Sant'Elia di Cagliari, Cellino ha voluto realizzare una nuova struttura ma la strada intrapresa porta solo problemi". "Non ho preso parte all'interrogatorio di garanzia - ha proseguito il legale - ma da quanto è emerso dall'inchiesta vedo che in Italia è sempre più difficile fare nuovi stadi". Grassani non è entrato nel merito delle accuse al presidente rossoblù - "Sono quelle che sappiamo anche se secretate dalla magistratura, credo sia prematuro, oltre all'ipotesi di peculato, entrare di più nel merito" - ma ha invece parlato della decisione del Tar della Sardegna che ha cancellato la pronuncia del prefetto su Cagliari-Roma, ribadendo che "questo cambia la storia di quella partita, che si dovrà rigiocare perché questi punti in ballo potrebbero falsare il campionato".
Intanto il Comune dice no alla partita con il Torino di domenica prossima. Rischio di un'eventuale "declaratoria di illegittimità del nuovo procedimento in sede penale, con l'ulteriore conseguenza di esporre la stessa Amministrazione comunale a responsabilità di natura amministrativo-contabile, e di natura civilistica e risarcitoria". Così il Comune di Quartu ha motivato il suo no all'autorizzazione per la disputa della gara, a Is Arenas, del 24 febbraio fra Cagliari e Torino. Il problema è noto: "la pendenza di un procedimento penale - ha spiegato una nota del Municipio di via Porcu - avente ad oggetto la legittimità dei precedenti provvedimenti autorizzativi". La partita, in questo momento, è a fortissimo rischio: bisogna capire se esiste, per l'apertura di Is Arenas, una procedura alternativa al rilascio della deroga. Ma finora, per lo svolgimento della gara, l'autorizzazione è sempre stata necessaria.
Intanto il Comune dice no alla partita con il Torino di domenica prossima. Rischio di un'eventuale "declaratoria di illegittimità del nuovo procedimento in sede penale, con l'ulteriore conseguenza di esporre la stessa Amministrazione comunale a responsabilità di natura amministrativo-contabile, e di natura civilistica e risarcitoria". Così il Comune di Quartu ha motivato il suo no all'autorizzazione per la disputa della gara, a Is Arenas, del 24 febbraio fra Cagliari e Torino. Il problema è noto: "la pendenza di un procedimento penale - ha spiegato una nota del Municipio di via Porcu - avente ad oggetto la legittimità dei precedenti provvedimenti autorizzativi". La partita, in questo momento, è a fortissimo rischio: bisogna capire se esiste, per l'apertura di Is Arenas, una procedura alternativa al rilascio della deroga. Ma finora, per lo svolgimento della gara, l'autorizzazione è sempre stata necessaria.
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