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Calcioscommesse: è ancora bufera

18 dic 2013
Calcioscommesse: è ancora buferaCalcioscommesse: è ancora bufera
Calcioscommesse: è ancora bufera - Quattro arresti, tra i quali Cosimo Rinci del Riccione Calcio. Nel mirino della procura di Cremona a...
Lo scandalo del calcioscommesse all'italiana pare un pozzo senza fondo. Scoperchiato nel luglio del 2011 con numerose ordinanze di custodia cautelare spiccate nei confronti di volti noti del calcio italiano, quali Bettarini, Doni o Signori, nelle ultime ore si è aperto un nuovo filone, connesso all'arresto dei presunti Mister X e Mister Y, Civ e il Vecchio, Francesco Bazzani e Salvatore Spadaro, se preferite. Con loro altri due personaggi: Quadri e Rinci. Su quest'ultimo torneremo. Citato con nome in incognito da Erodiani ai magistrati, Mister X alias Francesco Bazzani viene definito dal procuratore De Martino quale “eminenza grigia” nella faccenda. L'uomo con decine e decine di contatti, in grado di direzionare l'esito delle partite. Addirittura 30 quelle di Serie A nel mirino della procura di Cremona. In mezzo i nomi eccellenti di Gattuso e Brocchi. Tredici contatti telefonici con Bazzani riconosciuti a Ringhio, che nega di avere mai risposto: “Lo conosce mezza Serie A, io con lui ho avuto solo rapporti di biglietti e maglie. Se trovano qualcosa – dice Gattuso – vado in piazza e mi ammazzo. Non ho mai truccato una partita e non so nemmeno come si faccia”.
“Un amico in comune – che non c'è più – è il vettore tra me e Bazzani” – ammette Brocchi. Il quale nega di avere mai avuto niente a che fare con le combine. Solo accrediti e biglietti, anche lui. Ed oltre cento contatti telefonici. Come l'ex compagno al Milan, si augura di chiarire al più presto la propria posizione davanti ai magistrati.
Emilia epicentro di tutto? Difficile dirlo, certo importante fucina dell'organizzazione. Bombardini, Mingazzini, Colucci e Bellucci sono i nomi di calciatori orbitati in Emilia – come D'Anna e Terzi – che figurano tra gli indagati.
Una brutta storia di manipolazione e truffe, che non riguarda solo i saloni dorati della Serie A. Il marcio è più vicino di quel che sembra: Cosimo Rinci – arrestato la notte scorsa dalla Polizia di Rimini – era infatti team manager del Riccione Calcio, nonché braccio destro di Ermanno Pieroni, anche lui indagato nell'ambito dell'inchiesta Last Bet con le accuse di associazione a delinquere, truffa ai danni degli scommettitori e frode in competizioni sportive.
Ci sono anche partite di Cesena, Forlì, Bellaria, Santarcangelo e San Marino nel mirino della procura. Le soffiate sono di Rinci a Spadaro: il team manager del Riccione assicurò lo scorso aprile 11 risultati. Ne uscirono nove. Tra queste San Marino – Trapani, decisa dall'ex Abate e decisiva per la vittoria in campionato dei siciliani, oggi in Serie B.
Un nuovo – potenzialmente risolutivo – filone dell'inchiesta Last Bet. Questa volta però, oltre a sparare nella folla, sarà necessario procedere in maniera esemplare nei confronti di chi pare aver tenuto i fili delle marionette in tutto questo tempo.

LP

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