A inizio Mondiale difficilmente ci si poteva aspettare non una ma ben due outsider in semifinale. E invece Croazia e Marocco, contro ogni pronostico, sono tra le migliori 4 nazionali al mondo e non hanno intenzione di fermarsi. I ragazzi di Dalic, a dir la verità, non sono una sorpresa: la Croazia è comunque vice-campione in carica e, quindi, merita tutto il rispetto possibile. La vittoria ai rigori contro il favoritissimo Brasile però è stata un'impresa ed ora sulla strada del “piccolo” Paese di 4 milioni di abitanti c'è un'altra sudamericana: l'Argentina che, dopo lo scivolone iniziale contro l'Arabia Saudita, ha iniziato un percorso netto che l'ha portata fino alle semifinali. Anche qui non sembrerebbe esserci storia ma, come si è visto, mai dire mai. In Russia, quattro anni fa, la Croazia si sbarazzò dell'Albiceleste 3-0. Di quei marcatori – Rebic, Modric e Rakitic – è rimasta solo la stella del Real Madrid, capitano e faro del centrocampo croato. Di fronte però c'è un'altra Argentina, trascinata da un Leo Messi all'“ultimo ballo”, per fare un paragone cestistico con Michael Jordan e i suoi Chicago Bulls. Il fuoriclasse del PSG ha sulle sue spalle il peso di una Nazione intera: tutti si stanno affidando alla “Pulce” per tornare ad alzare una Coppa del Mondo che manca da Messico '86, quella del “Pibe de Oro” Diego Maradona. Parallelismi non ne mancano rispetto a 36 anni fa ma ora sulla strada per la finale c'è una Croazia che non lascerà sulla al caso. Un solo ballottaggio per il CT Scaloni, quello tra Lautaro Martinez e Julian Alvarez mentre dovrebbe tornare tra i primi 11 “El Fideo” Di Maria. Dalic punterà sulla qualità del centrocampo Modric-Brozovic-Kovacic per scrivere l'ennesima pagina di storia.
Si gioca martedì alle 20 e 24 ore più tardi (mercoledì, sempre alle 20) sarà la volta di Francia-Marocco. Una partita che, oltre al calcio, nasconde tantissimi significati, soprattutto geopolitici. Basti pensare che il Marocco è stato protettorato francese fino al 1956. Per i “Leoni dell'Atlante” è un motivo di rivalsa. I ragazzi di Regragui hanno già scritto la storia: primo posto in un girone con Croazia e Belgio, eliminate Spagna e Portogallo agli ottavi e ai quarti, prima nazionale africana in semifinale ad un Mondiale. Ora la montagna da scalare è altissima, c'è la Francia campione del mondo in carica e a caccia di un bis ottenuto – nella storia – solo dall'Italia di Pozzo nel '34 e '38 e dal Brasile di Pelè nel '58 e '62. Qualità individuali, rosa, alternative, gioco collaudato: i francesi di Deschamps hanno tutto dalla loro parte. Ma, per il Marocco, sognare non costa nulla. Anche perché i giocatori non mancano: da Hakimi a Ziyech, passando per i “sevillani” En-Nesyri e Bono con il portiere che – fino a questo momento – ha subito un solo gol, anzi l'autogol di Aguerd contro il Canada. Semifinali sulla carta scritte ma nella realtà senza pronostico: Qatar 2022 ha già dimostrato che non c'è nulla di scontato.