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L'Italia impatta con l'Armenia e perde la testa di serie

16 ott 2013
L'Italia impatta con l'Armenia e perde la testa di serie.
L'Italia impatta con l'Armenia e perde la testa di serie.
Non basta la carica dei 22.000 del San Paolo alla Nazionale di Prandelli per superare l'ostacolo rappresentato dall'Armenia. L'imbattibilità nel girone è salva, ma sul piatto pesa il mancato approdo alla prima fascia della fase finale del Mondiale. Per ottenere la testa di serie era necessaria la vittoria casalinga sull'Armenia; niente di trascendentale sulla carta. Ma sull'erba le motivazioni erano ben diverse, conducendo a differenti risultati.
Bastano appena quattro giri di lancetta a far ballare la retroguardia azzurra, con Movsisyan che non sfrutta a dovere l'errore di Astori. Ma alla punta di Minsayan basta appena un minuto per riscattarsi: questa volta la leggerezza è firmata Aquilani; Movsisyan entra in area e col diagonale trafigge Marchetti.
L'Italia fatica a ingranare, ma la palla del pareggio arriva ugualmente. Al 22' Insigne dal limite trova il montante, Osvaldo calcia il tap-in in bocca al Berezovski. Due minuti dopo è ancora il talentuoso attaccante partenopeo ad innescare la manovra azzurra, che finalmente buca: Florenzi ne sfrutta appieno il traversone e di testa firma la sua prima rete in azzurro.
La ripresa vede l'ingresso di Balotelli all'ora di gioco, ma sul tabellino bagnano prima gli ospiti che su calcio d'angolo - complice un'uscita errata di Marchetti - mettono nuovamente la testa avanti con Mkhitaryan.
La reazione azzurra, questa volta, è immediata. Al 31' Pirlo manda in porta Balotelli, che davanti a Berezovski non sbaglia e archivia il suo dodicesimo centro in nazionale.
La rimonta è strozzata dal fischio di Oliver - fischietto inglese - che ravvisa un fallo in attacco di Balotelli al 39': l'attaccante del Milan aveva battuto di testa l'estremo armeno.
A tempo scaduto è ancora Balotelli a sfiorare il 3-2 che significherebbe testa di serie, ma calcia a lato dopo una cavalcata di 40 metri.
Italia a doppia faccia, come contro la Danimarca. L'imbattibilità è una medaglia che brilla poco: in Brasile sarà in seconda fascia, a meno di un miracolo dalle proporzioni colossali della Giordania, che dovrebbe eliminare l'Uruguay nello scontro interzonale. Le insidie per gli azzurri sono molteplici.

Luca Pelliccioni

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