Non basta la carica dei 22.000 del San Paolo alla Nazionale di Prandelli per superare l'ostacolo rappresentato dall'Armenia. L'imbattibilità nel girone è salva, ma sul piatto pesa il mancato approdo alla prima fascia della fase finale del Mondiale. Per ottenere la testa di serie era necessaria la vittoria casalinga sull'Armenia; niente di trascendentale sulla carta. Ma sull'erba le motivazioni erano ben diverse, conducendo a differenti risultati.
Bastano appena quattro giri di lancetta a far ballare la retroguardia azzurra, con Movsisyan che non sfrutta a dovere l'errore di Astori. Ma alla punta di Minsayan basta appena un minuto per riscattarsi: questa volta la leggerezza è firmata Aquilani; Movsisyan entra in area e col diagonale trafigge Marchetti.
L'Italia fatica a ingranare, ma la palla del pareggio arriva ugualmente. Al 22' Insigne dal limite trova il montante, Osvaldo calcia il tap-in in bocca al Berezovski. Due minuti dopo è ancora il talentuoso attaccante partenopeo ad innescare la manovra azzurra, che finalmente buca: Florenzi ne sfrutta appieno il traversone e di testa firma la sua prima rete in azzurro.
La ripresa vede l'ingresso di Balotelli all'ora di gioco, ma sul tabellino bagnano prima gli ospiti che su calcio d'angolo - complice un'uscita errata di Marchetti - mettono nuovamente la testa avanti con Mkhitaryan.
La reazione azzurra, questa volta, è immediata. Al 31' Pirlo manda in porta Balotelli, che davanti a Berezovski non sbaglia e archivia il suo dodicesimo centro in nazionale.
La rimonta è strozzata dal fischio di Oliver - fischietto inglese - che ravvisa un fallo in attacco di Balotelli al 39': l'attaccante del Milan aveva battuto di testa l'estremo armeno.
A tempo scaduto è ancora Balotelli a sfiorare il 3-2 che significherebbe testa di serie, ma calcia a lato dopo una cavalcata di 40 metri.
Italia a doppia faccia, come contro la Danimarca. L'imbattibilità è una medaglia che brilla poco: in Brasile sarà in seconda fascia, a meno di un miracolo dalle proporzioni colossali della Giordania, che dovrebbe eliminare l'Uruguay nello scontro interzonale. Le insidie per gli azzurri sono molteplici.
Luca Pelliccioni
Bastano appena quattro giri di lancetta a far ballare la retroguardia azzurra, con Movsisyan che non sfrutta a dovere l'errore di Astori. Ma alla punta di Minsayan basta appena un minuto per riscattarsi: questa volta la leggerezza è firmata Aquilani; Movsisyan entra in area e col diagonale trafigge Marchetti.
L'Italia fatica a ingranare, ma la palla del pareggio arriva ugualmente. Al 22' Insigne dal limite trova il montante, Osvaldo calcia il tap-in in bocca al Berezovski. Due minuti dopo è ancora il talentuoso attaccante partenopeo ad innescare la manovra azzurra, che finalmente buca: Florenzi ne sfrutta appieno il traversone e di testa firma la sua prima rete in azzurro.
La ripresa vede l'ingresso di Balotelli all'ora di gioco, ma sul tabellino bagnano prima gli ospiti che su calcio d'angolo - complice un'uscita errata di Marchetti - mettono nuovamente la testa avanti con Mkhitaryan.
La reazione azzurra, questa volta, è immediata. Al 31' Pirlo manda in porta Balotelli, che davanti a Berezovski non sbaglia e archivia il suo dodicesimo centro in nazionale.
La rimonta è strozzata dal fischio di Oliver - fischietto inglese - che ravvisa un fallo in attacco di Balotelli al 39': l'attaccante del Milan aveva battuto di testa l'estremo armeno.
A tempo scaduto è ancora Balotelli a sfiorare il 3-2 che significherebbe testa di serie, ma calcia a lato dopo una cavalcata di 40 metri.
Italia a doppia faccia, come contro la Danimarca. L'imbattibilità è una medaglia che brilla poco: in Brasile sarà in seconda fascia, a meno di un miracolo dalle proporzioni colossali della Giordania, che dovrebbe eliminare l'Uruguay nello scontro interzonale. Le insidie per gli azzurri sono molteplici.
Luca Pelliccioni
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