Un grande Paolo Conte scrisse la musica, il testo è di Vito Pallavicini, ma a lanciarla nel mondo discografico fu Enzo Janacci “Messico e Nuvole” del 1970 poi riproposta da Giuliano Palma nel 2005. Messico e nuvole mai titolo fu più appropriato per la partita di questa sera il “dentro/fuori” tra l'Argentina sconfitta all'esordio dall'Arabia Saudita e il Messico che viene dal pareggio con la Polonia.
Messico, l'avversario, complicato difficile, e l'aiuto dalle nuvole, riferimento chiaro all'influenza che tutti chiedono al Pibe de Oro nella ricorrenza del secondo anno dalla sua morte. “Diego aiutaci tu” sembra questo il grido degli argentini nell'immediata vigilia di una partita che potrebbe già segnare il destino del Mondiale di una delle favorite, se non della favorita numero 1 alla vittoria finale.
L'albiceleste non può permettersi altri passi falsi, lo ha sottolineato anche l'attaccante dell'Inter Lautaro Martinez: "In un Mondiale non c'è tempo per piangere, ora conta solo il Messico”. Tatticamente a specchio 4-3-3 per Scaloni e stesso modulo per Martino, è una partita molto importante anche per i verdi messicani che dopo il pareggio con la Polonia devono trovare i tre punti per sperare nel passaggio del turno. Selección con i fari puntati e pressione addosso. Italia rappresentata dalla schieramento arbitrale: Orsato direttore di gara, assistenti Carboni e Giallatini, quarto uomo il rumeno Kovac, Irrati e Valeri al Var. Si gioca al Lusail Stadium alle 20.