Da settembre 2011 a settembre 2012 il San Marino ha perso in casa una sola volta il 25 aprile scorso con la Pro Patria. Sono i numeri a fotografare una netta diversità di rendimento tra l’olimpico e il resto. Sul Titano la squadra si trasforma: aggredisce, reagisce e vince, ingredienti che a chilometri di distanza non si verificano così frequentemente. Petrone ha cambiato molto rispetto a Como, ha ridisegnato tutto il reparto difensivo che sul lago ha fatto acqua da tutti i punti di vista. Galuppo accanto a Fogacci è parso molto più sicuro, Pelagatti si è incollato a Casiraghi, giovane di cui sentiremo parlare, e lo ha incenerito; Crivello è cresciuto di minuto in minuto. Resta un punto interrogativo il portiere. Petrone, è uno dei pochi tecnici che non guarda in faccia a nessuno; nomi o non, chi non rende sta a guardare. E’ evidente che la squadra, oltre a crescere nel suo complesso, si è giovata del rientro di Alessandro Fogacci e dell’inserimento del gigante Pacciardi. Erano anni che sul Titano non si vedeva un giocatore di tale stazza, concretezza e sostanza come l’ex Benevento, molto strano che una società così blasonata si lasci partire un centrocampista di questa entità.
Lunardini, Pacciardi in mezzo appare una coppia molto vicina alla perfezione. Petrone, ha poi estratto dal cilindro la sorpresa Casolla, mossa che ha dato i suoi frutti. Francesco ha rotto le scatole a tutti, non ha le qualità di Doumbia ma tatticamente è piu’ disciplinato e utile alla squadra. Poletti, due assist e un goal, il suo sinistro detta legge anche in prima divisione. Defendi, meglio rispetto a Como ma per il momento non scomodiamo paragoni con Lapadula. Bene Chiaretti sul piano fisico è letteralmente recuperato. Massimo Coda, nel suo goal c’è il biglietto da visita. E’ un killer d’area di rigore. A Lecce il San Marino a fare la comparsa? I numeri e la forza inaudita dei giallorossi direbbero così. Ma lasciamo il condizionale.
Lorenzo Giardi
Lunardini, Pacciardi in mezzo appare una coppia molto vicina alla perfezione. Petrone, ha poi estratto dal cilindro la sorpresa Casolla, mossa che ha dato i suoi frutti. Francesco ha rotto le scatole a tutti, non ha le qualità di Doumbia ma tatticamente è piu’ disciplinato e utile alla squadra. Poletti, due assist e un goal, il suo sinistro detta legge anche in prima divisione. Defendi, meglio rispetto a Como ma per il momento non scomodiamo paragoni con Lapadula. Bene Chiaretti sul piano fisico è letteralmente recuperato. Massimo Coda, nel suo goal c’è il biglietto da visita. E’ un killer d’area di rigore. A Lecce il San Marino a fare la comparsa? I numeri e la forza inaudita dei giallorossi direbbero così. Ma lasciamo il condizionale.
Lorenzo Giardi
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