SAN MARINO (4-3-3): Venturi; Fabbri, Fogacci, Bamonte, Magnanelli; Filippucci (dal 23'pt Cruz), Sensi, Pigini; Villanova (dal 2'st Poletti), Rivi (dal 2'st Draghetti), Lolli. All.: De Argila.
SANTARCANGELO (4-2-3-1): Nardi; Beccaro, Cola, Benedetti, G.Rossi; Urso, Obeng; Pasi (dal 28'st Radoi), Piccoli (dal 2'st Mariani), Porcino (dal 16'st P.Rossi); Graziani. All.: Fraschetti.
Marcatori: 7' Pasi; 24' Piccoli rig.
Ammoniti: Cruz, Piccoli.
Espulsi: Magnanelli al 20'.
Il dato da cui partire è l’età media degli undici titolari del San Marino: 22 anni. Si fa di necessità virtù, apostroferà Fernando De Argila a match concluso, ma certo l’esperienza e la fisicità dei più navigati undici scelti da Fraschetti ha fatto la differenza. In special modo nella prima frazione di gara c’è stata una sola squadra in campo, e non era quella che giocava in casa. Clementini padroni del campo fin dai primi palleggi: più incisivi, ficcanti, pericolosi. E su un fallo ingenuo concesso sulla trequarti da Pigini, nasce l’episodio che infrange l’equilibrio. Pasi si presenta così alla Romagna e fulmina un Giacomo Venturi che forse poteva fare qualcosa di più. Forse. Resta la gran bastonata all’incrocio che vale il vantaggio dopo sette minuti.
La sfida è piacevole, anche per le concessioni avversarie. Obeng perde palla sulla trequarti, Lolli affonda e mette dentro dove Rivi non si fida del mancino e l’azione sfuma. Al 20’ uno dei sei corner gialloblù arma l’educato mancino di Piccoli, che calcia al volo da fuori: nessun problema per Venturi.
Il più positivo del San Marino è certo Lolli, che al 21’ punta e salta Beccaro, crossando dal fondo. La sfera è facile preda della difesa del Santarcangelo, che trasforma l’azione da difensiva in offensiva grazie allo splendido filtrante di Piccoli. Urso si inserisce coi tempi giusti e arrivato al momento di calciare in porta finisce a terra sul contatto con Magnanelli. Per Prontera di Bologna non ci sono dubbi: rigore e cartellino rosso. Il tabellino si arricchisce poi del solito, perfetto, penalty di Ivan Piccoli che fissa Venturi, per spiazzarlo puntualmente quando il cronometro dice ventiquattro.
San Marino in avaria, o così pare. Filippucci prova a trasformare in oro la gentile concessione di Benedetti, ma sul suo affondo manca l’happy ending: Nardi infatti non concede nulla ai biancazzurri, blindando il doppio vantaggio ospite. Che poteva essere pure triplo, se solo Venturi non avesse indossato i panni del supereroe nel neutralizzare la doppia opportunità che la premiata ditta Graziani-Piccoli aveva recapitato sul destro di Pasi.
Due minuti più tardi la punizione di Villanova si infrange sull’esterno del palo alla mancina di Nardi. E già qui qualcosa si doveva intuire.
La ripresa si riapre in continuità con la prima frazione, vale a dire col San Marino con le mani tra i capelli. Lolli, imbeccato da un lungo lancio, si porta avanti il pallone con l’esterno del piede destro e una volta davanti a Nardi si fa ipnotizzare dall’estremo difensore gialloblu che mette il punto esclamativo sulla propria prestazione.
Meglio il San Marino nel secondo tempo, anche perché il Santarcangelo molla vistosamente. Il doppio vantaggio e la superiorità numerica sono un lascito sufficiente per condurre in porto la prima vittoria stagionale. E si può già centellinare la continuità di Ivan Piccoli, che lascia il campo al 2’, esattamente quando Poletti – di là - fa il suo ingresso.
Al quarto d’ora si rinnova il duello Pasi-Venturi su piazzato, questa volta la spunta il portiere con un passato a Bellaria. E compagno di ora ed allora era Bamonte, che al 19’ va ad incocciare perfettamente la punizione dalla trequarti di Sensi, ma il palo si oppone all’1-2.
Al 22’ un’uscita kamikaze di Venturi per poco non apre la porta al 3-0, non fosse per il miracoloso intervento di Cruz che in sul più bello mura il solito Pasi.
Nel finale la sfida scivola via, con un paio di interventi in bello stile di Venturi che prima si oppone al mancino dell’ex compagno Mariani, poi dice di no alla punizione intelligente di Paolo Rossi.
La curiosità non mancava per vedere il nuovo progetto San Marino, affidato ad un’idea di calcio nuova e – ci auguriamo – innovativa per la categoria. Ma la rinuncia alla figura di una punta di riferimento, almeno per chi scrive, non è la scelta migliore. Il campo, spero, smentirà questi pensieri. Quelli di De Argila parlano di un battesimo, specialmente per i tanti giovani in campo. Le assenze ci sono, ma non troppe. Personalità e rapidità saranno indispensabili, pure in un campionato di transizione che non porterà scalpi in Prima Divisione. Diversa l’ecatombe che attende la Seconda Divisione, in previsione di un Campionato unico di Lega Pro a partire dal 2014/2015. Nove retrocessioni: importante, anzi vitale, partire subito forte. Lo sanno tutti a Santarcangelo, Fraschetti in primis. E partire col piede giusto, si sa, aiuta.
Luca Pelliccioni
SANTARCANGELO (4-2-3-1): Nardi; Beccaro, Cola, Benedetti, G.Rossi; Urso, Obeng; Pasi (dal 28'st Radoi), Piccoli (dal 2'st Mariani), Porcino (dal 16'st P.Rossi); Graziani. All.: Fraschetti.
Marcatori: 7' Pasi; 24' Piccoli rig.
Ammoniti: Cruz, Piccoli.
Espulsi: Magnanelli al 20'.
Il dato da cui partire è l’età media degli undici titolari del San Marino: 22 anni. Si fa di necessità virtù, apostroferà Fernando De Argila a match concluso, ma certo l’esperienza e la fisicità dei più navigati undici scelti da Fraschetti ha fatto la differenza. In special modo nella prima frazione di gara c’è stata una sola squadra in campo, e non era quella che giocava in casa. Clementini padroni del campo fin dai primi palleggi: più incisivi, ficcanti, pericolosi. E su un fallo ingenuo concesso sulla trequarti da Pigini, nasce l’episodio che infrange l’equilibrio. Pasi si presenta così alla Romagna e fulmina un Giacomo Venturi che forse poteva fare qualcosa di più. Forse. Resta la gran bastonata all’incrocio che vale il vantaggio dopo sette minuti.
La sfida è piacevole, anche per le concessioni avversarie. Obeng perde palla sulla trequarti, Lolli affonda e mette dentro dove Rivi non si fida del mancino e l’azione sfuma. Al 20’ uno dei sei corner gialloblù arma l’educato mancino di Piccoli, che calcia al volo da fuori: nessun problema per Venturi.
Il più positivo del San Marino è certo Lolli, che al 21’ punta e salta Beccaro, crossando dal fondo. La sfera è facile preda della difesa del Santarcangelo, che trasforma l’azione da difensiva in offensiva grazie allo splendido filtrante di Piccoli. Urso si inserisce coi tempi giusti e arrivato al momento di calciare in porta finisce a terra sul contatto con Magnanelli. Per Prontera di Bologna non ci sono dubbi: rigore e cartellino rosso. Il tabellino si arricchisce poi del solito, perfetto, penalty di Ivan Piccoli che fissa Venturi, per spiazzarlo puntualmente quando il cronometro dice ventiquattro.
San Marino in avaria, o così pare. Filippucci prova a trasformare in oro la gentile concessione di Benedetti, ma sul suo affondo manca l’happy ending: Nardi infatti non concede nulla ai biancazzurri, blindando il doppio vantaggio ospite. Che poteva essere pure triplo, se solo Venturi non avesse indossato i panni del supereroe nel neutralizzare la doppia opportunità che la premiata ditta Graziani-Piccoli aveva recapitato sul destro di Pasi.
Due minuti più tardi la punizione di Villanova si infrange sull’esterno del palo alla mancina di Nardi. E già qui qualcosa si doveva intuire.
La ripresa si riapre in continuità con la prima frazione, vale a dire col San Marino con le mani tra i capelli. Lolli, imbeccato da un lungo lancio, si porta avanti il pallone con l’esterno del piede destro e una volta davanti a Nardi si fa ipnotizzare dall’estremo difensore gialloblu che mette il punto esclamativo sulla propria prestazione.
Meglio il San Marino nel secondo tempo, anche perché il Santarcangelo molla vistosamente. Il doppio vantaggio e la superiorità numerica sono un lascito sufficiente per condurre in porto la prima vittoria stagionale. E si può già centellinare la continuità di Ivan Piccoli, che lascia il campo al 2’, esattamente quando Poletti – di là - fa il suo ingresso.
Al quarto d’ora si rinnova il duello Pasi-Venturi su piazzato, questa volta la spunta il portiere con un passato a Bellaria. E compagno di ora ed allora era Bamonte, che al 19’ va ad incocciare perfettamente la punizione dalla trequarti di Sensi, ma il palo si oppone all’1-2.
Al 22’ un’uscita kamikaze di Venturi per poco non apre la porta al 3-0, non fosse per il miracoloso intervento di Cruz che in sul più bello mura il solito Pasi.
Nel finale la sfida scivola via, con un paio di interventi in bello stile di Venturi che prima si oppone al mancino dell’ex compagno Mariani, poi dice di no alla punizione intelligente di Paolo Rossi.
La curiosità non mancava per vedere il nuovo progetto San Marino, affidato ad un’idea di calcio nuova e – ci auguriamo – innovativa per la categoria. Ma la rinuncia alla figura di una punta di riferimento, almeno per chi scrive, non è la scelta migliore. Il campo, spero, smentirà questi pensieri. Quelli di De Argila parlano di un battesimo, specialmente per i tanti giovani in campo. Le assenze ci sono, ma non troppe. Personalità e rapidità saranno indispensabili, pure in un campionato di transizione che non porterà scalpi in Prima Divisione. Diversa l’ecatombe che attende la Seconda Divisione, in previsione di un Campionato unico di Lega Pro a partire dal 2014/2015. Nove retrocessioni: importante, anzi vitale, partire subito forte. Lo sanno tutti a Santarcangelo, Fraschetti in primis. E partire col piede giusto, si sa, aiuta.
Luca Pelliccioni
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