Se non la butti mai dentro il massimo della vita è un pari in bianco, così, dopo tre 0-0, basta un rigoretto per ricacciare il San Marino nel baratro. Il Ciliverghe fa 1-0 e sorpasso e i Titani sono di nuovo in quei playout faticosamente allontanati con l'impennata di fine andata. Chiusa col pari col Modena, dopodiché si è riazzerato il nastro fino a uno scenario ben peggiore di quello di inizio stagione. Il ritorno è ancora senza vittorie – 8 turni di astinenza – e soprattutto non si segna da quattro partite.
Il mercato doveva portare la cura al mal d'attacco, individuato in Spadafora, invisibile in quasi tutte le sue performance biancazzurre. Come nella sfida salvezza di ieri, nella quale quel poco che si produce arriva dai centrocampisti. In principio tocca a Pasquini, mancino da fuori e Viotti ad alzare con la mano di richiamo. Intanto però la difesa, sin qui unica fonte di speranza, registra qualche scricchiolio: sulla punizione di Guerci, Andriani s'inserisce tra Guarino e Gremizzi, mancando l'acuto di testa. Sul lancione di Comotti invece Zecchinato tiene di fisico ancora su Gremizzi, entra in area e cade sulle sbracciate del difensore. Fallo veniale – forse cominciato oltre il limite – e comunque rigore, che lo stesso Zecchinato trasforma per il suo primo gol in gialloblu.
Dopo l'intervallo Muccioli incrementa l'arsenale inserendo Gasperi e Rrasa per D'Addario e Salcuni, ma trema su un altro svarione arretrato. Sané salta Marconi e premia l'inserimento ancora di Zecchinato, la retroguardia resta di sasso ma l'attaccante manca clamorosamente il bis a porta aperta. Un errore che i suoi non pagano perché quando Battistini libera Gasperi sulla destra Viotti si oppone all'unica occasione da pareggio.
Il finale porta giusto un paio di squilli bresciani. Zecchinato scambia in fascia con Sané, ringrazia il liscio di Marconi e scappa verso l'uscita di Pozzi, senza riuscire a scavalcarlo. Va anche peggio a Vignali, che si libera di Cannoni per poi spernacchiare dal limite. Repliche non ce ne sono e il San Marino perde partita e zona salvezza: ora arriva allo Sbrighi un altro inseguitore, l'Axys Zola, un'occasione di rinascita quasi irripetibile e da non sbagliare.
RM
Il mercato doveva portare la cura al mal d'attacco, individuato in Spadafora, invisibile in quasi tutte le sue performance biancazzurre. Come nella sfida salvezza di ieri, nella quale quel poco che si produce arriva dai centrocampisti. In principio tocca a Pasquini, mancino da fuori e Viotti ad alzare con la mano di richiamo. Intanto però la difesa, sin qui unica fonte di speranza, registra qualche scricchiolio: sulla punizione di Guerci, Andriani s'inserisce tra Guarino e Gremizzi, mancando l'acuto di testa. Sul lancione di Comotti invece Zecchinato tiene di fisico ancora su Gremizzi, entra in area e cade sulle sbracciate del difensore. Fallo veniale – forse cominciato oltre il limite – e comunque rigore, che lo stesso Zecchinato trasforma per il suo primo gol in gialloblu.
Dopo l'intervallo Muccioli incrementa l'arsenale inserendo Gasperi e Rrasa per D'Addario e Salcuni, ma trema su un altro svarione arretrato. Sané salta Marconi e premia l'inserimento ancora di Zecchinato, la retroguardia resta di sasso ma l'attaccante manca clamorosamente il bis a porta aperta. Un errore che i suoi non pagano perché quando Battistini libera Gasperi sulla destra Viotti si oppone all'unica occasione da pareggio.
Il finale porta giusto un paio di squilli bresciani. Zecchinato scambia in fascia con Sané, ringrazia il liscio di Marconi e scappa verso l'uscita di Pozzi, senza riuscire a scavalcarlo. Va anche peggio a Vignali, che si libera di Cannoni per poi spernacchiare dal limite. Repliche non ce ne sono e il San Marino perde partita e zona salvezza: ora arriva allo Sbrighi un altro inseguitore, l'Axys Zola, un'occasione di rinascita quasi irripetibile e da non sbagliare.
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