Imbattuto in campionato, incapace di vincere davanti al proprio pubblico. Il Tuttocuoio di Massimiliano Alvini riceve L'Aquila nella quinta pomeridiana e la sblocca subito col gollonzo di Konate – al terzo centro in campionato. Rivedibile – per così dire – l'intervento di Zandrini, eroe del Manucci di Pontedera. Gli abruzzesi hanno qualità da vendere davanti, ma Ceccarelli difetta di precisione in almeno un paio di occasioni. Al quarto d'ora – sull'asse Scrugli-Sandomenico – il gol sembra fatto, ma il pallone si perde fuori di un soffio dopo il contatto malizioso di Mulas.
Di là è Deiola a cercare la conclusione da fuori, facile Zandrini. L'Aquila spinge e sulla penetrazione di Pedrelli, la palla diventa buona per l'altro terzino – Scrugli – che si inventa una traiettoria da campione e batte Bacci per l'1-1 al 29'. Da rivedere la finalizzazione di Scrugli, al primo gol stagionale. Che 25 secondi più tardi poteva già risultare inutile sul traversone di Gargiulo per Colombo: Zandrini si riscatta e tiene a galla i suoi, uscendo poi con precisione e coraggio sulla velenosa traiettoria di Serrotti. Prima di rientrare negli spogliatoi Konate sfiora il bis con una parabola che stavolta grazia l'estremo ospite, che respinge di pugno la soluzione di potenza di capitan Colombo dai 35 metri.
Nella ripresa c'è più L'Aquila, fin dalla palla gol per Perna, che spreca così il buon lavoro di Sandomenico. Guadagnano spazio e inerzia gli abruzzesi, che ci provano anche con Pedrelli: accompagna fuori Bacci. Attorno all'ora di gioco la brillantezza viene meno e la partita perde di tono: i confusi tentativi dell'una o dell'altra compagine non premiano gli avanti, raramente pericolosi in zona gol. L'Aquila ha qualcosina in più in termini di fiato, ma non capitalizza il vantaggio atletico: il triplice fischio di Strippoli certifica il digiuno di vittorie abruzzesi, nonostante Del Pinto avesse cullato il sogno di portare i primi tre punti con una rovesciata apprezzabile solo per il coraggio.
LP
Di là è Deiola a cercare la conclusione da fuori, facile Zandrini. L'Aquila spinge e sulla penetrazione di Pedrelli, la palla diventa buona per l'altro terzino – Scrugli – che si inventa una traiettoria da campione e batte Bacci per l'1-1 al 29'. Da rivedere la finalizzazione di Scrugli, al primo gol stagionale. Che 25 secondi più tardi poteva già risultare inutile sul traversone di Gargiulo per Colombo: Zandrini si riscatta e tiene a galla i suoi, uscendo poi con precisione e coraggio sulla velenosa traiettoria di Serrotti. Prima di rientrare negli spogliatoi Konate sfiora il bis con una parabola che stavolta grazia l'estremo ospite, che respinge di pugno la soluzione di potenza di capitan Colombo dai 35 metri.
Nella ripresa c'è più L'Aquila, fin dalla palla gol per Perna, che spreca così il buon lavoro di Sandomenico. Guadagnano spazio e inerzia gli abruzzesi, che ci provano anche con Pedrelli: accompagna fuori Bacci. Attorno all'ora di gioco la brillantezza viene meno e la partita perde di tono: i confusi tentativi dell'una o dell'altra compagine non premiano gli avanti, raramente pericolosi in zona gol. L'Aquila ha qualcosina in più in termini di fiato, ma non capitalizza il vantaggio atletico: il triplice fischio di Strippoli certifica il digiuno di vittorie abruzzesi, nonostante Del Pinto avesse cullato il sogno di portare i primi tre punti con una rovesciata apprezzabile solo per il coraggio.
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