Dovendo per forza escludere che Giampaolo, Arrigoni, Beretta e Nicola Campedelli siano 4 signori che hanno sbagliato mestiere, probabilmente c’è qualcosa nell’aria. O una rana nell’armadio infilata dallo spillone wudu e che tiene il Cesena nell’incubo e nella maledizione 2012, anno solare nel quale non ha mai vinto in campionato. Senza sfortune particolari, semplicemente esibendo il nulla e lasciandosi dominare con ormai rassegnata compartecipazione. Anche a Vicenza, modesta formazione ripescata last minute dalla Lega Pro, che ha umiliato in un primo tempo imbarazzante. Dopo il solito vantaggio, un cross nell’area piccola che portiere e centrale fanno sfilare, e la reazione nulla arriva anche il meritato raddoppio. Sempre da destra dove Favalli è ancora a cercare i suoi avversari arriva il cross che l’ex Malonga gira dentro con dedica polemica ai suoi ex dirigenti. Il primo squizzo di Cesena è al 38’, Pinsoglio plastico su D’Alessandro. Mentre Succi, e non dvorebbe, perde la testa e si fa cacciare, D’Alessandro regala a Graffiedi il rigore della speranza.
Che si spegne nel primo quarto d’ora della ripresa quando Pinsoglio si oppone a Tabanelli e Graffiedi rispolverando la vecchia teoria che il portiere possa anche parare.
Nel finale Malonga punisce ancora gettando ombre e dubbi sul futuro. Partono anche i primi cori contro Campedelli. Dire fossero indirizzati a presidente o tecnico non è affar semplice.
Roberto Chiesa
Che si spegne nel primo quarto d’ora della ripresa quando Pinsoglio si oppone a Tabanelli e Graffiedi rispolverando la vecchia teoria che il portiere possa anche parare.
Nel finale Malonga punisce ancora gettando ombre e dubbi sul futuro. Partono anche i primi cori contro Campedelli. Dire fossero indirizzati a presidente o tecnico non è affar semplice.
Roberto Chiesa
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