L'inverno dei Balcani scalda i motori e si attrezza con pioggia e vento che saranno poi leit motiv di qui a marzo. Vilnius e' capitale per circa 500.000 persone molte delle quali tristi: del resto se la statistica dice la città con più suicidi al mondo e' questa e non le Bahamas un motivo ci sarà. Comunque il centro storico e' bello e culturalmente vivace. Ci sono teatri e musei e anche l'architettura di vecchi palazzi attraversa varie epoche, risente di una storia tesa e tumultuosa di questo paese, comunque si fa apprezzare perché da un senso di armonia e di memoria. Il passeggio di mattina e' coperto ma di spessore, c'è anche qualche manica corta resa possibile solo dal rivestimento di vodka della sera prima. I locali all'aperto, che sono tanti, stanno ammassando gli arredi perché la stagione da star fuori e' ormai andata e comunque Vilnius offre un caffè caldo dignitoso e un mercatino di simil artigianato praticamente in ogni strada. Ma per lo più, dicono quasi a prendere le distanze, sia roba russa. Una decina di ricconi si e' spartita la città e gli altri arrancano in coda al gruppo. E questa no, non è una storia solo lituana.
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