Primo maggio festa dei lavoratori, le notizie non hanno giorni di riposo, e il giornalista è seduto al proprio posto. Non è consueto, ma per scrivere un servizio su Ayrton Senna da Silva ho deciso di fare ricorso allo smartphone per accedere ad una playlist musicale, con le doverose scuse ai colleghi, ma per ricordare uno dei Campioni che più Campioni non ce n'é, ci vuole musica. Da dove cominciamo. Da quella domenica di 25 anni fa. Imola, autodromo Enzo e Dino Ferrari, Gran Premio della Repubblica di San Marino, terza prova del Campionato del Mondo di Formula 1, uno dei più tragici di sempre. “Cappottamento”, per fortuna senza conseguenze, di Rubens Barrichello già nelle prove del venerdì. Il sabato, lo schianto in cui perse la vita, Roland Ratzenberger. Ayrton, contro il parere degli uomini Fia, aveva voluto vedere Roland al centro medico dell'autodromo. Domenica alle 14 la gara. Al 7° giro della corsa, la Williams di Senna esce al Tamburello. I soccorsi sono inutili, il fuoriclasse brasiliano, muore all'ospedale di Bologna. Tutti attoniti davanti a quelle immagini trasmesse dalla RAI. Non sembrava un incidente irrisolvibile, ma così non è stato. 25 anni fa se ne' andato il pilota più amato di sempre, non il più vincente, ma il più amato. Ayrton Senna da Silva era un uomo capace di rivolgersi alla gente, di pilotare un bolide di Formula 1, con quella naturalezza, caratteristica dei semplici. In questo caso un semplice Fuoriclasse.“ Se hai Dio dalla tua parte, tutto diventa chiaro”. Senza nulla togliere a nessun altro, difficile sentire pronunciare queste frasi, da Campioni, si, ma con stili più compassati. Il problema per chi c'era, e ha visto guidare Ayrton Senna, è adesso. Ossia, potersi ri–immedesimare in un Campione come lui. No, non è possibile. Ecco perché oggi, i miei colleghi, che ringrazio, hanno sopportato la musica a tutto volume in redazione. Sulla sua tomba, al cimitero di Morumbi, la scritta: “ Niente mi potrà separare dall'amore di Dio”