Sotto le aspettative e falsata da piccoli inconvenienti la prestazione di Tommaso Memmi e Cosimo Longo al Ronde delle Due Torri, gara disputata sulle strade della Val d’Aneva, in provincia di Bologna. Al rientro dopo diversi mesi di stop e per la prima volta insieme, l’equipaggio portacolori della Scuderia Automobilistica Casarano Rally Team al via su una Peugeot 207 S2000 del team Colombi, non è riuscito a causa anche della sfortuna ad andare oltre la settima posizione assoluta e la seconda di classe, in una gara che li ha visti rimanere quasi sempre in ombra.
Che sarebbe stata una competizione difficile e al cospetto di avversari molto veloci lo si sapeva sin dalla vigilia ma a complicare ulteriormente la situazione è stato il materializzarsi già a partire dalla prima curva di alcuni inconvenienti di natura meccanica ed elettronica. Memmi e Longo sono stati infatti costretti sin da subito a fronteggiare ai problemi d’assetto della vettura che si sono sommati al noiosissimo guasto al sistema di aggancio del casco che ha mandato kappaò l’impianto interfono, un insieme di fattori che ha reso problematica la percorrenza dell’intera speciale d’apertura e che ha finito col determinare un passivo di 45 secondi che di fatto li ha tagliati fuori da ogni possibile ambizione di alta classifica.
La prima prova speciale dunque scivolava via col sapore amaro dettato da un poco convincente decimo posto assoluto, piazzamento non in linea con le loro aspettative, ma il duo salentino non si è faceva prendere dallo sconforto e inquadrando nella giusta ottica un nuovo obiettivo iniziava dalla ps successiva a staccare buoni riscontri cronometrici, migliorando costantemente il proprio passo e cogliendo due ottimi quarti posti, quasi in fotocopia, con qualche rischio nel tenere la vettura sotto controllo nei punti umidi della terza prova. L’impegno si tramutava in un bel recupero che li faceva risalire fino alla settima posizione dimostrando di avere quindi le carte in regola per poter tentare un’ulteriore scalata. Ma sull’ultima ps un atteggiamento più conservativo non permetteva alla coppia della Casarano Rally Team di sopravanzare gli avversari.
A fine gara, per Memmi, tenendo conto di tutte le attenuanti del caso (contesto agonistico nuovo, cambio del navigatore, la difficoltà nel risalire dopo tanto tempo su una vettura difficile ed aggressiva come la 207) il bicchiere è da considerare mezzo pieno: “Siamo partiti prudenti, forse un po’ troppo, ma dopo un centinaio di metri dalla partenza, sulla prima curva, non ha più funzionato l’interfono e per noi che affrontavamo la gara per la prima volta, quello di non riuscire a comunicare era un problema non di poco conto che poi si è sommato sulla stessa prova a un assetto non proprio ottimale della vettura che spesso mi partiva dietro. Dopo la prima prova il risultato era ormai compromesso. Nei tratti successivi potevamo comunque andare più forte è vero, ma è altrettanto vero che avremmo dovuto prendere dei rischi per i quali non sarebbe valsa la pena. Ci consoliamo con l’aver macinato chilometri su una vettura performante, in un contesto tecnico a noi sconosciuto e con un risultato che mi riporta dopo un po’ di tempo nella top ten della classifica assoluta. Chiudo rivolgendo un sentito ringraziamento a Mimmo Longo che si è dimostrato all’altezza del ruolo e per lui tornare alle gare non era assolutamente cosa semplice”.
Che sarebbe stata una competizione difficile e al cospetto di avversari molto veloci lo si sapeva sin dalla vigilia ma a complicare ulteriormente la situazione è stato il materializzarsi già a partire dalla prima curva di alcuni inconvenienti di natura meccanica ed elettronica. Memmi e Longo sono stati infatti costretti sin da subito a fronteggiare ai problemi d’assetto della vettura che si sono sommati al noiosissimo guasto al sistema di aggancio del casco che ha mandato kappaò l’impianto interfono, un insieme di fattori che ha reso problematica la percorrenza dell’intera speciale d’apertura e che ha finito col determinare un passivo di 45 secondi che di fatto li ha tagliati fuori da ogni possibile ambizione di alta classifica.
La prima prova speciale dunque scivolava via col sapore amaro dettato da un poco convincente decimo posto assoluto, piazzamento non in linea con le loro aspettative, ma il duo salentino non si è faceva prendere dallo sconforto e inquadrando nella giusta ottica un nuovo obiettivo iniziava dalla ps successiva a staccare buoni riscontri cronometrici, migliorando costantemente il proprio passo e cogliendo due ottimi quarti posti, quasi in fotocopia, con qualche rischio nel tenere la vettura sotto controllo nei punti umidi della terza prova. L’impegno si tramutava in un bel recupero che li faceva risalire fino alla settima posizione dimostrando di avere quindi le carte in regola per poter tentare un’ulteriore scalata. Ma sull’ultima ps un atteggiamento più conservativo non permetteva alla coppia della Casarano Rally Team di sopravanzare gli avversari.
A fine gara, per Memmi, tenendo conto di tutte le attenuanti del caso (contesto agonistico nuovo, cambio del navigatore, la difficoltà nel risalire dopo tanto tempo su una vettura difficile ed aggressiva come la 207) il bicchiere è da considerare mezzo pieno: “Siamo partiti prudenti, forse un po’ troppo, ma dopo un centinaio di metri dalla partenza, sulla prima curva, non ha più funzionato l’interfono e per noi che affrontavamo la gara per la prima volta, quello di non riuscire a comunicare era un problema non di poco conto che poi si è sommato sulla stessa prova a un assetto non proprio ottimale della vettura che spesso mi partiva dietro. Dopo la prima prova il risultato era ormai compromesso. Nei tratti successivi potevamo comunque andare più forte è vero, ma è altrettanto vero che avremmo dovuto prendere dei rischi per i quali non sarebbe valsa la pena. Ci consoliamo con l’aver macinato chilometri su una vettura performante, in un contesto tecnico a noi sconosciuto e con un risultato che mi riporta dopo un po’ di tempo nella top ten della classifica assoluta. Chiudo rivolgendo un sentito ringraziamento a Mimmo Longo che si è dimostrato all’altezza del ruolo e per lui tornare alle gare non era assolutamente cosa semplice”.
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