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Dakar, tappa 2: il risveglio di Al-Attiyah, favola Klein nelle moto

di Alessandro Ciacci
2 gen 2023
Dakar, tappa 2: il risveglio di Al-Attiyah, favola Klein nelle moto

Il risveglio del campione. Dopo un avvio complicato, Nasser Al-Attiyah si prende di forza la seconda tappa della Dakar 2023, 431km cronometrati dal Campo Mare di Yanbu ad Al-'Ula. E' il primo successo della Toyota in questa edizione arrivato grazie all'uomo di punta, il campione in carica. Il principe qatariota ha attaccato fin da subito, anche se la vittoria è arrivata solo negli ultimi metri per merito di un combattivo Erik Van Loon che non ha mai mollato. L'olandese, compagno di marca di Al-Attiyah, è stato la grande sorpresa di giornata: entrato in prova come 41esimo, Van Loon ha chiuso in seconda posizione a soli 14 secondi dal leader. Sorpasso decisivo del campione 2022 negli ultimi due waypoint. Può sorridere anche Carlos Sainz: il “Matador”, reduce dal primo posto nella prima tappa, ha limitato i danni contro una Toyota certamente più in forma e ha comunque portato la sua Audi sul podio, terminando terzo e soprattutto mantenendo la vetta della classifica generale con oltre due minuti di vantaggio su Al-Attiyah. Crollano invece gli altri big: Al-Rajhi accusa 31 minuti di ritardo, “Mr.Dakar” Peterhansel addirittura 32. Chi però è già quasi fuori dai giochi – salvo cataclismi – è Sebastien Loeb: il 9 volte iridato nel WRC, dopo i due secondi posti consecutivi, soffre con la sua Hunter e chiude ad un'ora e mezza da Al-Attiyah. Un'eternità.

Nelle moto, invece, c'è la favola di Mason Klein: il giovane statunitense, al secondo anno nella Dakar, ottiene la prima vittoria in carriera al rally raid più conosciuto al mondo. Un'impresa per il pilota KTM che si è preso anche la leadership nella generale. Alle sue spalle altri nomi non proprio di spicco: la Hero del tedesco Sebastian Buhler e l'Husqvarna dell'americano Skyler Howes. In classifica, invece, Toby Price è secondo a 1'41'' e Joan Barreda terzo ad oltre due minuti. Bene la GASGAS con Daniel Sanders: nonostante il nono posto finale, l'australiano è sembrato il più in forma. A lungo in testa alla speciale, Sanders ha preferito ragionare a lungo termine rallentando ed evitando una penalità già presa nel corso della prima tappa.





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