Sabine Kehm, ospite del Talk Show televisivo Guenther Jauch, fa il punto della situazione sulle condizioni di Micheal Schumacher e sulla gestione mediatica della vicenda: "Ci sono stati piccoli progressi che ci rendono felici e speranzosi. Ma si tratta di brevi momenti. Momenti di coscienza e di consapevolezza. Si tratta pur sempre di buone notizie, nonostante siano momenti episodici; ma non posso entrare nei dettagli, sono riservati e la famiglia - giustamente - non vuole che vengano divulgati.
Chiudo la polemica su Jean Alesi: era a Grenoble ed è amico di Micheal, ma era sotto pressione ed è stato spinto a dire quelle cose, che tra l'altro non sono nemmeno state riprese correttamente.
Dal mio punto di vista la cosa peggiore è che viviamo in una realtà virtuale prodotta da notizie diffuse in rete e che non hanno nulla a che fare con la reale situazione di Micheal. Le persone si fanno un'immagine sbagliata della vicenda.
Oltre alle pazzesche e grottesche situazioni che tutti conoscete, abbiamo ricevuto tanto calore e solidarietà da persone ben intenzionate e questo dona energia positiva ai familiari e a tutti noi. Avvertiamo chiaramente il loro supporto.
C'è stata una folle corsa a scattare la prima foto di Michela dopo l'incidente: lui ha sempre saputo di essere un personaggio pubblico, ma anche lui ha una vita privata. Noi abbiamo sempre tentato di gestirne il diritto di informazione. È nostra intenzione fare chiarezza non appena Micheal inizierà la riabilitazione. Speriamo che le persone capiscano che anche questa fase sarà privata. Al momento vogliamo solo proteggere la privacy di Micheal".
LP
Chiudo la polemica su Jean Alesi: era a Grenoble ed è amico di Micheal, ma era sotto pressione ed è stato spinto a dire quelle cose, che tra l'altro non sono nemmeno state riprese correttamente.
Dal mio punto di vista la cosa peggiore è che viviamo in una realtà virtuale prodotta da notizie diffuse in rete e che non hanno nulla a che fare con la reale situazione di Micheal. Le persone si fanno un'immagine sbagliata della vicenda.
Oltre alle pazzesche e grottesche situazioni che tutti conoscete, abbiamo ricevuto tanto calore e solidarietà da persone ben intenzionate e questo dona energia positiva ai familiari e a tutti noi. Avvertiamo chiaramente il loro supporto.
C'è stata una folle corsa a scattare la prima foto di Michela dopo l'incidente: lui ha sempre saputo di essere un personaggio pubblico, ma anche lui ha una vita privata. Noi abbiamo sempre tentato di gestirne il diritto di informazione. È nostra intenzione fare chiarezza non appena Micheal inizierà la riabilitazione. Speriamo che le persone capiscano che anche questa fase sarà privata. Al momento vogliamo solo proteggere la privacy di Micheal".
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