12 tappe, 7.850km di cui 5.100 di prove speciali: la carovana della Dakar è pronta per la 42ª edizione. Dopo Africa e SudAmerica, il Rally Raid più famoso al mondo si sposta in Arabia Saudita. Ci sono tutti i presupposti per un'edizione storica: la prima nel continente asiatico con ben 342 piloti iscritti provenienti da 50 nazioni, 170 tra moto e quad, 134 tra auto e side by side e 47 camion. Domani la prima tappa, da Jeddah ad Al Wajh risalendo lungo la costa del Mar Rosso per 752km (319km di speciale) in un terreno che presenta tutte le possibili superfici: sabbia, terra, asfalto, pietra e dune.
Non sarà certamente abituato a tutto questo Fernando Alonso, due volte campione del mondo F1, ma pronto a dar battaglia con la sua Toyota. I grandi favoriti sono i soliti: Peterhansel, Al-Attiyah e Sainz. Dal 2010 vince sempre uno di questi 3, fatta eccezione per il successo di Roma nel 2014. Tra le moto, favoritissimo lo squadrone KTM – 18 edizioni di fila dominate – con Toby Price, Matthias Walkner e Sam Sunderland. Per spezzare l'egemonia, Yamaha punterà tutto su Van Beveren e la Honda su Barreda Bort e Ricky Brabec. Prevista una sola giornata di riposo l'11, la Dakar 2020 si chiuderà il 17 gennaio con gli ultimi 447km da Haradh a Qiddiyah.