Le Segreterie di Stato per gli Affari Esteri e per le Finanze su in carico del Congresso di Stato hanno inviato una nota a Roma per un incontro sulla vasta operazione della GdF nei confronti di San Marino che la considera ingiustificata ed in violazione dei principi che regolano le relazioni internazionali.
Le Segreterie di Stato per gli Affari Esteri e per le Finanze, su mandato del Congresso di Stato (governo), hanno attivato i canali diplomatici ed inoltrato una nota al Governo italiano, come anticipazione di un prossimo incontro sull’argomento, in merito all’operazione su vasta scala condotta dalla Guardia di Finanza nei confronti di un elevato numero di soggetti residenti nella
Repubblica di San Marino e non residenti aventi rapporti con San Marino, con riferimento al periodo 2009/2014.
La Repubblica di San Marino considera ingiustificate le azioni di monitoraggio ed accertamento verso i propri residenti, in forma di operazioni massicce ed indistinte, assimilabili per modalità a “fishing expedition”, soprattutto in una fase di cooperazione come quella attuale. La Repubblica di San Marino e la Repubblica italiana hanno in vigore un accordo contro le doppie imposizioni sul modello OCSE a cui San Marino si richiama in relazione ai principi identificativi della residenza fiscale. L’attinenza a tali principi è da ritenersi comune base giuridica in un’ottica
di appartenenza allo stesso quadro di regole internazionali. Seppur le indagini siano riferite agli anni 2009-2014, in un contesto di black list, vi sono fondati
dubbi di legittimità delle azioni intraprese, inoltre l’attuale operazione della GdF italiana si attua oggi, in un contesto profondamente mutato che avrebbe dovuto pertanto essere tenuto nella giusta considerazione; al contrario si assiste ad un’azione ingiustificata nei confronti di San Marino.
La trasmissione a numerosi soggetti di questionari per il semplice motivo di avere intrattenuto rapporti con San Marino o per essere ivi residenti, dà un’immagine distorta e produce un effetto deterrente sulle relazioni economiche con San Marino, con un danno inestimabile per l’intero sistema.
L’Amministrazione sammarinese particolarmente impegnata nella gravosa implementazione dei nuovi elevati standard internazionali di collaborazione, trova, a causa di tali azioni, fortemente compromessa la propria attività nonostante la fattiva partecipazione alla complessa dialettica italo-sammarinese finalizzata alla distensione dei rapporti bilaterali.
Le Segreterie di Stato per gli Affari Esteri e per le Finanze, su mandato del Congresso di Stato (governo), hanno attivato i canali diplomatici ed inoltrato una nota al Governo italiano, come anticipazione di un prossimo incontro sull’argomento, in merito all’operazione su vasta scala condotta dalla Guardia di Finanza nei confronti di un elevato numero di soggetti residenti nella
Repubblica di San Marino e non residenti aventi rapporti con San Marino, con riferimento al periodo 2009/2014.
La Repubblica di San Marino considera ingiustificate le azioni di monitoraggio ed accertamento verso i propri residenti, in forma di operazioni massicce ed indistinte, assimilabili per modalità a “fishing expedition”, soprattutto in una fase di cooperazione come quella attuale. La Repubblica di San Marino e la Repubblica italiana hanno in vigore un accordo contro le doppie imposizioni sul modello OCSE a cui San Marino si richiama in relazione ai principi identificativi della residenza fiscale. L’attinenza a tali principi è da ritenersi comune base giuridica in un’ottica
di appartenenza allo stesso quadro di regole internazionali. Seppur le indagini siano riferite agli anni 2009-2014, in un contesto di black list, vi sono fondati
dubbi di legittimità delle azioni intraprese, inoltre l’attuale operazione della GdF italiana si attua oggi, in un contesto profondamente mutato che avrebbe dovuto pertanto essere tenuto nella giusta considerazione; al contrario si assiste ad un’azione ingiustificata nei confronti di San Marino.
La trasmissione a numerosi soggetti di questionari per il semplice motivo di avere intrattenuto rapporti con San Marino o per essere ivi residenti, dà un’immagine distorta e produce un effetto deterrente sulle relazioni economiche con San Marino, con un danno inestimabile per l’intero sistema.
L’Amministrazione sammarinese particolarmente impegnata nella gravosa implementazione dei nuovi elevati standard internazionali di collaborazione, trova, a causa di tali azioni, fortemente compromessa la propria attività nonostante la fattiva partecipazione alla complessa dialettica italo-sammarinese finalizzata alla distensione dei rapporti bilaterali.
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