Il 18 dicembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale per i diritti dei migranti, istituita nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare e tenere alta l’attenzione sul rispetto dei fondamentali diritti dei migranti.
Le dimensioni assunte negli ultimi anni dai fenomeni migratori - non certo nuovi nella storia dell’umanità – fanno sì che oggi si riproponga con drammatica attualità il problema delle condizioni in cui si trovano a vivere coloro che, fuggendo dalla disperazione e dalla guerra, sono alla ricerca di una vita più dignitosa, per sé e per i propri figli.
Un tema – questo – che coinvolge anche i Paesi d’Europa, in difficoltà nell’affrontare questa impegnativa sfida con spirito unitario e con risposte che siano all’altezza delle sue migliori tradizioni di solidarietà e di rispetto della dignità e dei fondamentali diritti dell’uomo.
In una situazione di prolungata crisi economica, quando la minaccia terroristica contribuisce a rafforzare sentimenti di insicurezza e di paura nella popolazione, il rischio, di fronte a flussi migratori di tale portata, è che si diffondano sempre più atteggiamenti di chiusura, di intolleranza e di violenza nei confronti dei migranti.
Occorre, pertanto, interrogarsi di nuovo sulle cause che portano migliaia di persone a lasciare la propria terra, anche a rischio della vita. E diventa indispensabile sollecitare un più forte impegno degli Stati e della comunità internazionale per rimuovere le cause di un esodo di massa, per garantire ovunque condizioni di rispetto della libertà e dei diritti fondamentali, una più equa e solidale distribuzione delle risorse, una convivenza tra Stati e popoli in cui le ragioni del confronto e del dialogo prevalgano su quelle dell’odio ma anche per tentare di porre un argine alle conseguenze, sicuramente devastanti per molte aree del pianeta, dei cambiamenti climatici in corso.
In questa particolare giornata è doveroso ricordare che l’emigrazione ha rappresentato anche un capitolo importante della storia della nostra Repubblica. La memoria dell’esperienza vissuta da tanti Sammarinesi nel secolo scorso, la loro testimonianza del carico di sofferenza e di speranza che l’emigrazione porta sempre con sé, possono oggi aiutarci ad andare oltre la paura e il pregiudizio per
comprendere la dimensione umana della tragedia che si consuma non lontano dal nostro Paese.
A tutti coloro che, anche nel nostro Paese, si adoperano con convinzione per tutelare i diritti intangibili di ogni essere umano e per costruire, pazientemente e quotidianamente, percorsi umani e culturali di fiducia e di rispetto reciproco, i soli in grado di contrastare intolleranza, esclusione e xenofobia, giunga oggi il nostro più convinto sostegno e apprezzamento.
Comunicato stampa
Le dimensioni assunte negli ultimi anni dai fenomeni migratori - non certo nuovi nella storia dell’umanità – fanno sì che oggi si riproponga con drammatica attualità il problema delle condizioni in cui si trovano a vivere coloro che, fuggendo dalla disperazione e dalla guerra, sono alla ricerca di una vita più dignitosa, per sé e per i propri figli.
Un tema – questo – che coinvolge anche i Paesi d’Europa, in difficoltà nell’affrontare questa impegnativa sfida con spirito unitario e con risposte che siano all’altezza delle sue migliori tradizioni di solidarietà e di rispetto della dignità e dei fondamentali diritti dell’uomo.
In una situazione di prolungata crisi economica, quando la minaccia terroristica contribuisce a rafforzare sentimenti di insicurezza e di paura nella popolazione, il rischio, di fronte a flussi migratori di tale portata, è che si diffondano sempre più atteggiamenti di chiusura, di intolleranza e di violenza nei confronti dei migranti.
Occorre, pertanto, interrogarsi di nuovo sulle cause che portano migliaia di persone a lasciare la propria terra, anche a rischio della vita. E diventa indispensabile sollecitare un più forte impegno degli Stati e della comunità internazionale per rimuovere le cause di un esodo di massa, per garantire ovunque condizioni di rispetto della libertà e dei diritti fondamentali, una più equa e solidale distribuzione delle risorse, una convivenza tra Stati e popoli in cui le ragioni del confronto e del dialogo prevalgano su quelle dell’odio ma anche per tentare di porre un argine alle conseguenze, sicuramente devastanti per molte aree del pianeta, dei cambiamenti climatici in corso.
In questa particolare giornata è doveroso ricordare che l’emigrazione ha rappresentato anche un capitolo importante della storia della nostra Repubblica. La memoria dell’esperienza vissuta da tanti Sammarinesi nel secolo scorso, la loro testimonianza del carico di sofferenza e di speranza che l’emigrazione porta sempre con sé, possono oggi aiutarci ad andare oltre la paura e il pregiudizio per
comprendere la dimensione umana della tragedia che si consuma non lontano dal nostro Paese.
A tutti coloro che, anche nel nostro Paese, si adoperano con convinzione per tutelare i diritti intangibili di ogni essere umano e per costruire, pazientemente e quotidianamente, percorsi umani e culturali di fiducia e di rispetto reciproco, i soli in grado di contrastare intolleranza, esclusione e xenofobia, giunga oggi il nostro più convinto sostegno e apprezzamento.
Comunicato stampa
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