La politica parla di “forte dialettica tra il Consiglio Direttivo e il Direttore Generale di Banca Centrale”. In realtà, la notte scorsa – con un secondo round questa mattina - sarebbero volati gli stracci e soprattutto sarebbero venute a galla questioni mai appianate. Visioni distanti, dicono fonti interne. Roberto Moretti è stato nominato nel dicembre 2017. Non è quindi stato scelto, come solitamente accade, dalla Presidente Catia Tomasetti, la cui nomina risale a pochi mesi fa. A dividerli, in modo consistente, sono anche gli emolumenti. Da quel che è dato sapere la Presidente percepirebbe 70mila euro all'anno e il direttore generale circa il triplo. L'uscita di scena di Moretti viene data per certa e sarebbe il quinto cambio al vertice di Banca Centrale in meno di un anno: da Savorelli al facente funzione Bernardi, da Capuano a Moretti per arrivare al suo successore che, oggettivamente, non potrà tardare essendo il Dg anche il capo della vigilanza. Il Segretario alle finanze non parla ma nei fatti si schiera dalla parte di Catia Tomasetti. “Preferisco non formulare alcun tipo di commento, afferma Celli. Ribadisco la piena fiducia nel Consiglio Direttivo della Banca Centrale e nel suo Presidente che ho proposto per la nomina – ricorda - nella sessione consiliare di maggio. Saprà garantire l'autonomia e la piena operatività di BCSM e dell'intero sistema, chiude Celli, in momento delicato".
Sonia Tura
Sonia Tura
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