Ventiquattro anni fa ad Arafat, Presidente dell’OLP, e a Yitzhak Rabin, Primo ministro laburista di Israele, veniva conferito insieme il Premio Nobel per la Pace. La scelta della giuria è motivata dalla coraggiosa scelta compiuta un anno prima ad Oslo di riconoscersi reciprocamente come due nazioni indipendenti aventi diritto a uno Stato, avviare un processo di divisione della Palestina storica e rinunciare per sempre alle armi.
La promessa reciproca, solennemente sigillata da una stretta di mano sul prato della Casa Bianca di fronte al Presidente Clinton un anno prima, non era molto di più di un’intesa informale. Non si tradusse infatti in un accordo riconosciuto dal punto di vista del diritto internazionale. Molti pensarono invece che fosse arrivato il momento in cui dalla lotta senza campo tra i due movimenti nazionali si sarebbe passati ad una graduale collaborazione. La storia e l'attualità racconta ben altro.
La promessa reciproca, solennemente sigillata da una stretta di mano sul prato della Casa Bianca di fronte al Presidente Clinton un anno prima, non era molto di più di un’intesa informale. Non si tradusse infatti in un accordo riconosciuto dal punto di vista del diritto internazionale. Molti pensarono invece che fosse arrivato il momento in cui dalla lotta senza campo tra i due movimenti nazionali si sarebbe passati ad una graduale collaborazione. La storia e l'attualità racconta ben altro.
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