In un momento di alta tensione internazionale per la questione siriana e l'autobomba di oggi a Bengasi, l'America si è fermata per ricordare il 12esimo anniversario dell'attentati dell'11 settembre 2001. Alle 8.46 ora locale (le 14.46 in Italia), il silenzio è calato su Ground Zero a New York, così come alla Casa Bianca, dove il presidente Barack Obama al fianco della moglie Michelle, dell vice presidente Joe Biden e della moglie, ha ricordato gli attacchi. Stesso silenzio a New York, proprio in concomitanza con l'orario in cui il primo dei due aerei dirottati si schiantava contro le Torri gemelle del World Trade Center.
Le famiglie hanno quindi dato il via all'ormai tradizionale lettura dei nomi delle quasi tremila vittime del disastro.
Una seconda campana è risuonata alle 9.03 (le 15.03 in Italia) per segnare lo schianto del secondo aereo sulle Torri, collassate alcune minuti dopo. Alla cerimonia partecipano l'ex sindaco Rudy Giuliani e l'attuale, Michael Bloomberg. "Finché ci saranno pericoli bisogna restare vigili per difendere il nostro Paese": ha detto il presidente americano, Barack Obama, nel corso della cerimonia di commemorazione al Pentagono.
Dodici anni fa l'America subiva il più controverso attacco della sua storia e oggi quell'11 settembre del 2001 è ancora viva la paura alimentata dai timori sul terrorismo internazionale, riaccesa dalla questione siriana e dalle minacce di agosto, che hanno indotto la chiusura di consolati e ambasciate americani nel mondo. Oggi un'autobomba è esplosa davanti a un edificio del Ministero degli esteri libico a Bengasi, danneggiandolo gravemente. L'attentato in questa mattina in Libia ha un sapore diverso. Esattamente un anno fa nell'assalto al consolato Usa di Bengasi morì soffocato l'ambasciatore americano Chris Stevens e altre tre persone rimasero uccise. Questa storia creò per la Casa Bianca forte imbarazzo, non solo per il Presidente Obama, ma soprattutto per l'allora Ministro degli esteri Hillary Clinton.
Le celebrazioni quest'anno saranno ridimensionate rispetto agli anni passati, con Obama che, dopo i minuti di silenzio alla Casa Bianca in ricordo dei due aerei che hanno colpito le Torri Gemelle, parteciperà a una commemorazione al Pentagono di Washington, dove si schiantò il terzo velivolo di linea.
Alla cerimonia potranno assistere solo i parenti delle vittime e verrà donata una corona in loro memoria.
Anche New York ricorderà gli attentati con minuti di silenzio proprio nelle ore in cui gli aerei, uno dopo l'altro, centrarono i loro obiettivi. Una cerimonia sarà celebrata nel Memorial Plaza, il luogo dove più di un decennio fa, sorgevano le Twin Tower e dove ora sono posizionati due grandi riflettori che illuminano il cielo della 'Grande mela'. Il Memorial Plaza è un cantiere aperto. Nel progetto c'è la costruzione di un nuovo World Trade Center, un edificio che sarà il più alto in Occidente (541 metri). Ci sono anche dei progetti per la costruzione di due edifici e un museo.
"E' un onore essere qui con voi per ricordare la tragedia di 12 anni fa". Lo afferma il presidente americano Barack Obama, intervenendo alle commemorazioni al Pentagono per ricordare l'11 settembre 2001. Rivolgendosi ai familiari delle vittime, Obama afferma: "le vostre vite sono un tributo" a coloro che non ci sono più.
Le famiglie hanno quindi dato il via all'ormai tradizionale lettura dei nomi delle quasi tremila vittime del disastro.
Una seconda campana è risuonata alle 9.03 (le 15.03 in Italia) per segnare lo schianto del secondo aereo sulle Torri, collassate alcune minuti dopo. Alla cerimonia partecipano l'ex sindaco Rudy Giuliani e l'attuale, Michael Bloomberg. "Finché ci saranno pericoli bisogna restare vigili per difendere il nostro Paese": ha detto il presidente americano, Barack Obama, nel corso della cerimonia di commemorazione al Pentagono.
Dodici anni fa l'America subiva il più controverso attacco della sua storia e oggi quell'11 settembre del 2001 è ancora viva la paura alimentata dai timori sul terrorismo internazionale, riaccesa dalla questione siriana e dalle minacce di agosto, che hanno indotto la chiusura di consolati e ambasciate americani nel mondo. Oggi un'autobomba è esplosa davanti a un edificio del Ministero degli esteri libico a Bengasi, danneggiandolo gravemente. L'attentato in questa mattina in Libia ha un sapore diverso. Esattamente un anno fa nell'assalto al consolato Usa di Bengasi morì soffocato l'ambasciatore americano Chris Stevens e altre tre persone rimasero uccise. Questa storia creò per la Casa Bianca forte imbarazzo, non solo per il Presidente Obama, ma soprattutto per l'allora Ministro degli esteri Hillary Clinton.
Le celebrazioni quest'anno saranno ridimensionate rispetto agli anni passati, con Obama che, dopo i minuti di silenzio alla Casa Bianca in ricordo dei due aerei che hanno colpito le Torri Gemelle, parteciperà a una commemorazione al Pentagono di Washington, dove si schiantò il terzo velivolo di linea.
Alla cerimonia potranno assistere solo i parenti delle vittime e verrà donata una corona in loro memoria.
Anche New York ricorderà gli attentati con minuti di silenzio proprio nelle ore in cui gli aerei, uno dopo l'altro, centrarono i loro obiettivi. Una cerimonia sarà celebrata nel Memorial Plaza, il luogo dove più di un decennio fa, sorgevano le Twin Tower e dove ora sono posizionati due grandi riflettori che illuminano il cielo della 'Grande mela'. Il Memorial Plaza è un cantiere aperto. Nel progetto c'è la costruzione di un nuovo World Trade Center, un edificio che sarà il più alto in Occidente (541 metri). Ci sono anche dei progetti per la costruzione di due edifici e un museo.
"E' un onore essere qui con voi per ricordare la tragedia di 12 anni fa". Lo afferma il presidente americano Barack Obama, intervenendo alle commemorazioni al Pentagono per ricordare l'11 settembre 2001. Rivolgendosi ai familiari delle vittime, Obama afferma: "le vostre vite sono un tributo" a coloro che non ci sono più.
Riproduzione riservata ©