Dal 2010, ogni 2 maggio si celebra la giornata mondiale dei blogger. La sua istituzione avviene dopo che il movimento World Bloggers Day, a Cepu, nelle Filippine, decise di creare una giornata dedicata non solo a celebrare quello che per molti è una passione, un lavoro, uno sfogo, ma anche e soprattutto per mettere in contatto bloggers di tutto il mondo. Il fenomeno del blog - che è la contrazione di “web-log”, ovvero “diario in rete“ - è nato nel 1997 grazie a Dave Winter che sviluppò il primo software che ne avrebbe permesso la pubblicazione. Il vero boom arriva però nei primi anni Duemila. La loro fama scema dopo pochi anni a causa dell’avvento dei social network.
Il vero “quid” in più del blog, che ne decretò il successo, è la possibilità di interagire con i lettori ed è ciò che lo contraddistingue da un semplice sito web. I lettori commentano, suggeriscono oppure discutono di quanto pubblicato con il blogger in prima persona, instaurando quindi un vero e proprio dialogo virtuale. Il blog è stato in tantissimi casi anche fonte di guadagno o quantomeno un trampolino di lancio per la propria carriera. È il caso del blog The Blonde Salad di Chiara Ferragni, ai tempi semplice studentessa universitaria e oggi fashion blogger seguita da milioni di persone: il suo è anche diventato un caso di studio della Harvard Business School. Oppure Salvatore Aranzulla, salvatore di nome e di fatto di molte anime non tecnologiche, che ha creato una sorta di monopolio del know-how tecnologico su internet.
Il blog ha inoltre cambiato radicalmente anche il concetto di media, inserendosi prepotentemente nel quadro dell’informazione come strumento libero, non affiliato a qualsivoglia organismo, giornale o partito politico. Uscendo dagli schemi - e quindi dal controllo dei poteri – i blogger hanno spesso denunciato soprusi di una determinata area geografica, spesso con conseguenze tragiche. Soprattutto a loro è dedicata questa giornata.
Il vero “quid” in più del blog, che ne decretò il successo, è la possibilità di interagire con i lettori ed è ciò che lo contraddistingue da un semplice sito web. I lettori commentano, suggeriscono oppure discutono di quanto pubblicato con il blogger in prima persona, instaurando quindi un vero e proprio dialogo virtuale. Il blog è stato in tantissimi casi anche fonte di guadagno o quantomeno un trampolino di lancio per la propria carriera. È il caso del blog The Blonde Salad di Chiara Ferragni, ai tempi semplice studentessa universitaria e oggi fashion blogger seguita da milioni di persone: il suo è anche diventato un caso di studio della Harvard Business School. Oppure Salvatore Aranzulla, salvatore di nome e di fatto di molte anime non tecnologiche, che ha creato una sorta di monopolio del know-how tecnologico su internet.
Il blog ha inoltre cambiato radicalmente anche il concetto di media, inserendosi prepotentemente nel quadro dell’informazione come strumento libero, non affiliato a qualsivoglia organismo, giornale o partito politico. Uscendo dagli schemi - e quindi dal controllo dei poteri – i blogger hanno spesso denunciato soprusi di una determinata area geografica, spesso con conseguenze tragiche. Soprattutto a loro è dedicata questa giornata.
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