Sempre più infortuni, sempre più morti sul lavoro. In 4 mesi, 158 nuovi decessi in Italia (26% in più sul 2010). E seconda alla Lombardia è subito l’Emilia-Romagna: 17 morti bianche fino ad aprile, sono 1 a settimana, più che triplicate nell’anno. 4 decessi a Bologna, due a Ravenna, a Forlì-Cesena, 2 anche a Rimini, ma spesso i dati ufficiali non rendono la dimensione del fenomeno. Stando all’INAIL, infatti, i morti nel riminese salirebbero a 4: iscrivendo nella lista dei lutti, accanto a due operai, anche il motociclista e il camionista morti in strada mentre si spostavano per lavorare. A Rimini un altro podio in nero, se si rapporta il numero delle vittime alla popolazione occupata l’incidenza arriva al 14,9; ben al di sopra della media nazionale del 9,3. L’Agricoltura resta il settore più pericoloso (oltre il 35%), seguono edilizia e costruzioni. Lavoro mortale, ma anche sempre meno sicuro: 8.305 infortuni denunciati all’INAIL nel 2010. +1,7% sul 2009. Poca sicurezza, molte irregolarità: riscontrate nell’85% delle aziende controllate in provincia. Dalle ispezioni, emerge un altro fenomeno preoccupante: 1 lavoratore ogni 6 è completamente in nero.
Annamaria Sirotti
Annamaria Sirotti
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