L'incubo inizia il 7 gennaio. I fratelli Kouachi fanno irruzione nella sede di Charlie Hebdo, a Parigi, e sparano all'impazzata. A terra restano 12 persone: il direttore del periodico, vari collaboratori e 2 poliziotti. Poco più lontano Amedy Coulibaly, fedele allo Stato Islamico, spara a una vigilessa. Il giorno seguente uccide 4 ostaggi in un supermercato kosher, prima di essere eliminato dalle teste di cuoio. L'Europa è sotto shock. Dopo aver assistito per anni – quasi indifferente – a continue stragi in Africa, Asia e Medio Oriente prende coscienza della crudeltà del terrorismo jihadista. Il 14 febbraio è Copenaghen ad essere colpita: muoiono 2 civili nel corso di 2 sparatorie; la prima in un caffè, durante un convegno sull'Islam e la blasfemia; la seconda nei pressi di una sinagoga. Poi è la volta della Tunisia. Un commando affiliato al DAESH uccide 21 turisti, al Museo del Bardo, tra loro 4 italiani. E' il 18 marzo. Due giorni dopo i terroristi del Califfato colpiscono nuovamente, questa volta in 2 moschee sciite a Sana'a, nello Yemen. 150 morti, subito dimenticati in Europa. A giugno la Tunisia torna nel mirino. L'intento appare chiaro, mettere definitivamente in ginocchio il settore sul quale punta il Paese per risollevarsi: il turismo. 2 terroristi sparano sui bagnanti in un resort di Sousse. 37 le vittime. Nel frattempo proseguono i massacri di Boko Haram, in Nigeria e le stragi di sciiti e cristiani in tutto il medio Oriente; mentre in Turchia – ad Ottobre – 100 persone vengono dilaniate dall'esplosione di 2 kamikaze poco prima di una manifestazione per chiedere la fine delle violenze contro i separatisti curdi del Pkk. Alla fine del mese – a pochi giorni dall'intervento di Mosca nel conflitto siriano – un airbus precipita nel Sinai poco dopo il decollo da Sharm-el-Sheikh. Il Daesh rivendica l'attentato nel quale perdono la vita 220 turisti russi, tra loro anche bambini. Le Cancellerie occidentali esprimono qualche messaggio di solidarietà, ma nulla più. Infine quello che verrà definito l'11 settembre europeo. Gli attacchi in simultanea del 13 novembre, perpetrati da terroristi affiliati all'ISIS. 130 i morti; 89 nel massacro del Bataclan. A Parigi era iniziato, e a Parigi si è concluso l'anno del terrore jihadista
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