Il primo telescopio rifrattore della storia fu inventato da Galileo Galilei. La sua presentazione avvenne al cospetto del Senato Veneziano il 25 agosto 1609.
Era composto da un tubo di legno con due lenti all'interno, una concava e una convessa. Non si trattava in realtà del primo modello inventato, esistevano precedenti di fabbricazione olandese, ma Galileo ebbe il merito di perfezionarlo notevolmente, aumentandone la capacità di ingrandimento.
Il telescopio del fisico italiano infatti fu il primo ad essere utilizzato a livello astronomico, consentendo di scoprire i paesaggi della Luna, i satelliti di Giove, le stelle della Via Lattea, le fasi di Venere e le macchie solari. Una serie di scoperte che per gli studiosi sancisce la nascita dell'astronomia.
Le scoperte, oggi celebrate in tutto il mondo, fecero entrare lo scienziato pisano nel mirino dell’Inquisizione cattolica, che propugnava il sistema tolemaico secondo il quale la Terra era al centro dell’universo, tanto che nel 1633 fu costretto all'abiura delle sue concezioni astronomiche.
Nel 1992 arrivò la riabilitazione da parte della Chiesa Cattolica, da parte del Papa Giovanni Paolo II.