Il 27 agosto del 1979 Fabrizio De Andrè e la sua compagna Dori Ghezzi vengono sequestrati nella loro abitazione sarda di Tempio Pausania, di notte, dall’Anonima Sarda. Rimangono prigionieri per quattro mesi, durante i quali vivono esperienze traumatiche, incatenati a un albero, nascosti sotto teli di plastica.
I due saranno rilasciati alla vigilia di Natale, liberati ad un giorno di distanza l’uno dall’altra, dopo il pagamento di un riscatto di 550 milioni di lire, versato in gran parte dal padre dell’artista genovese. I loro rapitori (dodici uomini) saranno tutti arrestati e condannati in via definitiva nel novembre del 1985. Da questa drammatica esperienza nascerà il brano “Hotel Supramonte”, nel quale De Andrè rielabora i traumi e le incertezze patiti durante il rapimento.
I due saranno rilasciati alla vigilia di Natale, liberati ad un giorno di distanza l’uno dall’altra, dopo il pagamento di un riscatto di 550 milioni di lire, versato in gran parte dal padre dell’artista genovese. I loro rapitori (dodici uomini) saranno tutti arrestati e condannati in via definitiva nel novembre del 1985. Da questa drammatica esperienza nascerà il brano “Hotel Supramonte”, nel quale De Andrè rielabora i traumi e le incertezze patiti durante il rapimento.
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