Il 27 gennaio 1945 si aprirono i cancelli del campo di Auschwitz, diventato da allora simbolo dell'indicibile brutalità a cui può giungere la natura umana, e al tempo stesso emblema della straordinaria capacità dell'essere umano di sopravvivere a sofferenze infernali e di tramandare valori ed esperienze. I Capitani Reggenti ricordano e rendono omaggio alla sofferenza e al sacrificio di milioni di uomini, vittime di quell'immane tragedia chiamata Olocausto. La memoria dello Shoah, evento senza uguali nella storia - scrivono - ci porta tutt'ora a chiederci in quale modo e per quali ragioni il male abbia potuto raggiungere tali livelli di efferatezza ed orrore. Ma la Giornata Internazionale della Memoria non vuole essere solo un commosso richiamo ed un invito al raccoglimento e alla riflessione, ma anche e sopratutto un segnale concreto di una civiltà che guarda al passato con la convinzione di non voler più ripetere simili tragedie. La forza della memoria può tradursi ad un impegno per un mondo più civile, fondato sul rispetto della dignità di ogni essere umano, sulla tolleranza e sul rifiuto di ogni forma di pregiudizio e odio nei confronti del diverso e dello straniero, poi un richiamo alla società e alle istituzioni, e alla scuola in particolare, scrivono i Capitani Reggenti, è affidato il compito di dare ai giovani le basi storiche e conoscitive per comprendere il clima politico e sociale in cui crebbe e si sviluppò il clima antisemita poi sfociato in un vero e proprio genocidio. E' nostra responsabilità di cittadini - concludono i Capi di Stato - educare le nuove generazioni ad apprezzare e difendere quei valori civili e morali che sono alla basa della nostra comunità e necessari per realizzare una pacifica convivenza, così come è nostra responsabilità avere il coraggio e la forza di denunciare, prevenire e fermare i genocidi, le prevaricazioni razziali ovunque esse vengano perpetrate nel mondo.
Sara Bucci
Sara Bucci
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