Nel 1901 a Milwaukee, in Wisconsin, due ventenni, William Harley e Arthur Davidson, costruiscono pezzo per pezzo un prototipo di bicicletta motorizzata. A dire il vero nasce qualcosa di più di una motocicletta, perché stava prendendo forma un mito. Il 28 agosto di due anni dopo iniziano la produzione dei primi modelli, dando vita alla Harley-Davidson Motor Company. Il suo motore aveva una cilindrata di 7 pollici cubi, pari a 116 cc.
La svolta si ha nel settembre 1907 con la vendita delle prime moto per la polizia, che dura nel tempo. Ma il boom vero e proprio inizia con il primo conflitto mondiale che, intorno agli anni Venti, porta la compagnia di Milwaukee a diventare il primo costruttore di motociclette al mondo. In questo periodo arriva anche un primato prestigioso: la prima moto a raggiungere i 160 km/h.
Nel 1908 l’azienda contava 35 dipendenti, il doppio dell’anno precedente. Nello stesso anno Walter Davidson conquistò altri diversi trofei di gara, che all’epoca era la miglior vetrina per la produzione di serie. Tra questi la settima edizione del contest di durata promosso dall’AMA (American Motorcycle Association) e anche un economy record per aver percorso ben 188,234 miglia (pari a poco più di 300 km) con un gallone di benzina (3,78 litri), il che significa una media di circa 80 km con un litro!
La produzione di quegli anni, iniziata con pochi numeri, divenne sempre più massiccia. Nel 1903 le moto prodotte furono 3, che divennero 8 nel 1904 e 16 nel 1905, queste ultime vendute a un prezzo di 200 dollari. Già nel 1906 la produzione raggiunse le 50 unità, che triplicarono l’anno successivo. Per il 1908 la produzione triplicò nuovamente, raggiungendo le 450 unità e più o meno ogni anno subì lo stesso percorso: nel 1909 la produzione toccò le 1.149 unità, tra cui 27 esemplari del primo bicilindrico, venduti a 325 dollari, fino a raggiungere la quota di 3.168 pezzi nel 1910.
Grazie a star del cinema e della musica del calibro di James Dean ed Elvis Presley, a film epocali come Easy rider e a serie di successo come Happy days e Renegade, l’Harley diventa uno status symbol, uno stile di vita peculiare, legato a una ricca serie di gadget e alla possibilità di personalizzarla secondo i propri gusti.
La svolta si ha nel settembre 1907 con la vendita delle prime moto per la polizia, che dura nel tempo. Ma il boom vero e proprio inizia con il primo conflitto mondiale che, intorno agli anni Venti, porta la compagnia di Milwaukee a diventare il primo costruttore di motociclette al mondo. In questo periodo arriva anche un primato prestigioso: la prima moto a raggiungere i 160 km/h.
Nel 1908 l’azienda contava 35 dipendenti, il doppio dell’anno precedente. Nello stesso anno Walter Davidson conquistò altri diversi trofei di gara, che all’epoca era la miglior vetrina per la produzione di serie. Tra questi la settima edizione del contest di durata promosso dall’AMA (American Motorcycle Association) e anche un economy record per aver percorso ben 188,234 miglia (pari a poco più di 300 km) con un gallone di benzina (3,78 litri), il che significa una media di circa 80 km con un litro!
La produzione di quegli anni, iniziata con pochi numeri, divenne sempre più massiccia. Nel 1903 le moto prodotte furono 3, che divennero 8 nel 1904 e 16 nel 1905, queste ultime vendute a un prezzo di 200 dollari. Già nel 1906 la produzione raggiunse le 50 unità, che triplicarono l’anno successivo. Per il 1908 la produzione triplicò nuovamente, raggiungendo le 450 unità e più o meno ogni anno subì lo stesso percorso: nel 1909 la produzione toccò le 1.149 unità, tra cui 27 esemplari del primo bicilindrico, venduti a 325 dollari, fino a raggiungere la quota di 3.168 pezzi nel 1910.
Grazie a star del cinema e della musica del calibro di James Dean ed Elvis Presley, a film epocali come Easy rider e a serie di successo come Happy days e Renegade, l’Harley diventa uno status symbol, uno stile di vita peculiare, legato a una ricca serie di gadget e alla possibilità di personalizzarla secondo i propri gusti.
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