Nato il 3 dicembre del 1997 per sostituire il vecchio Enalotto che arrancava sotto il peso degli anni, si è subito dimostrato un meccanismo vincente. La proposta che allora fece la Sisal alla Ministero delle Finanze era semplice ma efficace: modificare la formula, legandola a estrazioni delle ruote più vincenti e rendere così il concorso più invitante. Un’idea ancora valida soprattutto in un periodo di crisi economica come l’attuale.
Non a caso questo periodo segna la seconda giovinezza del Supenalotto, un nuovo rilancio dovuto alla stratosferica vincita registrata a Catania di cento milioni di euro. Nelle casse dello Stato entrano molti soldi, il montepremi è rappresentato da circa il 35% delle scommesse totali, e le giocate in continua crescita hanno già fatto salire l’attuale montepremi a 45 milioni di euro, mentre quello di ripartenza, novità introdotta a giugno nel corso di un altro restyling, sfiora già gli 8 milioni di euro.
Myriam Simoncini
Non a caso questo periodo segna la seconda giovinezza del Supenalotto, un nuovo rilancio dovuto alla stratosferica vincita registrata a Catania di cento milioni di euro. Nelle casse dello Stato entrano molti soldi, il montepremi è rappresentato da circa il 35% delle scommesse totali, e le giocate in continua crescita hanno già fatto salire l’attuale montepremi a 45 milioni di euro, mentre quello di ripartenza, novità introdotta a giugno nel corso di un altro restyling, sfiora già gli 8 milioni di euro.
Myriam Simoncini
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