“Non partecipiamo all’asta perché il prezzo delle azioni è molto alto, troppo. C’era un costo predefinito, ma all’asta è stato maggiorato e non sappiamo perché”. Così l’avvocato Francesco Minutillo di Forlì, spiega perché la cordata interessata ad acquisire il 17% delle quote di Seaf, la Società Aeroportuale Forlivese, ha deciso di disertare il bando.
Se questo è andato deserto, si saprà solo domani, e contestualmente, secondo l’obiettivo dell’avvocato, dovrebbe ripartire la trattativa privata che, in base ai primi approcci, stava andando piuttosto bene. Del gruppo fanno parte una commercialista, Rosanna D’Amore, che rappresenta a sua volta un altro gruppo di società, Fabbri Assicura di Cesena, gruppo assicurativo, e l’International sammarinese, il cui titolare è Armando Calzolari, già a capo dell’Arca abbigliamento. “Siamo solo all’inizio – dice l’avvocato Minutillo – ma con Seaf avevamo già trovato interessanti convergenze, una comune linea strategica commerciale per sviluppare lo scalo aeroportuale. Proprio perché volevamo approfondire questi aspetti abbiamo preferito non seguire la strada del bando: con l’asta ci saremmo trovati una regolamentazione troppo rigida e senza margine di manovra”.
Francesca Biliotti
Se questo è andato deserto, si saprà solo domani, e contestualmente, secondo l’obiettivo dell’avvocato, dovrebbe ripartire la trattativa privata che, in base ai primi approcci, stava andando piuttosto bene. Del gruppo fanno parte una commercialista, Rosanna D’Amore, che rappresenta a sua volta un altro gruppo di società, Fabbri Assicura di Cesena, gruppo assicurativo, e l’International sammarinese, il cui titolare è Armando Calzolari, già a capo dell’Arca abbigliamento. “Siamo solo all’inizio – dice l’avvocato Minutillo – ma con Seaf avevamo già trovato interessanti convergenze, una comune linea strategica commerciale per sviluppare lo scalo aeroportuale. Proprio perché volevamo approfondire questi aspetti abbiamo preferito non seguire la strada del bando: con l’asta ci saremmo trovati una regolamentazione troppo rigida e senza margine di manovra”.
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