L’Afghanistan, per gli Stati Uniti, rischia di subentrare al Vietnam, come massimo esempio di disfatta e fallimento militare. Il dossier pubblicato da Wikileaks, comparso oggi su alcune delle maggiori testate internazionali – New York Times, The Guardian, Der Spiegel – svela particolari che gettano ombre pesantissime sul ruolo di Washington nel teatro geo-politico afghano. Raid aerei sbagliati con stragi di civili innocenti, sparatorie contro automobilisti e motociclisti disarmati scambiati per potenziali attentatori suicidi, ma soprattutto il “doppiogioco” dei servizi pachistani in aiuto all’insurrezione talebana. Emerge, quindi, che gli Stati Uniti, segretamente, sapevano tutto questo e ciononostante continuavano pubblicamente a considerare Islamabad un alleato, foraggiandolo con oltre un miliardo di dollari l’anno. I “war logs” ovvero i “diari di guerra”, riguardano fatti che precedono l’avvento dell’attuale amministrazione ma la Casa Bianca ha condannato e definito irresponsabile la fuga di notizie, rendendo ancora più inviso all’opinione pubblica il piano Obama di inviare altri 30mila soldati in Afghanistan entro il 2010.
Luca Slavatori
Luca Slavatori
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