Di anno in anno aumentano le segnalazioni di operazioni finanziarie in odor di mafia a Rimini. Lo dicono i numeri di Bankitalia. Nel 2008 erano state 1000, nel 2010 sono balzate ad oltre 3000: l’8,6% del dato totale nazionale. Nei primi sei mesi dell’anno che sta per concludersi 1250 le segnalazioni all’Unità di informazione finanziaria. E’ aumentata la presenza di capitali sospetti o c’è una maggiore attenzione al fenomeno? In ogni caso il problema esiste e l’associazione “Libera informazione” ha realizzato un dossier sulla presenza delle mafie dal quale emerge che i boss hanno piantato solide radici in Emilia Romagna. Cosa nostra, 'ndrangheta e camorra hanno colto le potenzialità offerte da una regione ricca, prospera e innovativa. Il dossier è stato commissionato dall’assemblea legislativa e verrà presentato domani a Bologna in un confronto pubblico tra istituzioni e società civile a cui è atteso anche l’intervento di Don Ciotti, sacerdote in prima linea nella lotta alle mafie. Dalle anticipazioni del documento emerge una realtà in chiaro-scuro: sarebbe esagerato parlare di “colonizzazione” ma potrebbe essere fatale sottovalutare il pericolo delle infiltrazioni malavitose, negandone l’esistenza. Tra le iniziative concrete da adottare l’assemblea legislativa intende chiedere al Governo l’istituzione in regione di un’agenzia della Direzione Investigativa Antimafia.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
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